Carenza di personale sanitario, l'Asl: "Facciamo il massimo per rispondere al problema"
L'Azienda Usl Toscana nord ovest ripercorre le misure prese per rispondere alla difficoltà di avere medici operativi
In merito al problema della carenza di personale sanitario, interviene l'Azienda Usl Toscana nord ovest ribadendo di "non aver mai negato le problematiche esistenti e di non aver mai detto che è tutto a posto. L'asl è infatti ben consapevole delle difficoltà, comuni al livello regionale e a quello nazionale, e la situazione è costantemente all'attenzione della Direzione, fortemente preoccupata ma anche impegnata a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per reperire personale".
La carenza riguarda alcune specialità mediche, "l'Azienda - insiste - sta attuando una lunga serie di azioni, quelle contemplate dalle normative e compatibili con il funzionamento generale e con gli equilibri del sistema sanitario. In particolare sono stati pubblicati molti bandi per incarichi professionali e per personale Sumai (Medicina specialistica convenzionata interna). Contestualmente sono stati adottati modelli organizzativi a minor 'consumo' di risorse mediche, come a titolo esemplificativo il progetto Cal avviato in più zone per il settore della Nefrologia e dialisi".
A livello territoriale sono state attuate "azioni di collaborazione e integrazione del personale che hanno permesso di garantire l'assistenza, come avvenuto ad esempio per il lavoro di rete avviato tra Sanità territoriale e Medicina generale nelle Valli Etrusche e per l'attività di Guardia turistica all’Isola d'Elba, assicurata grazie a un accordo con i medici di medicina generale di quella zona".
Anche sul fronte di risposta al Coronavirus "per sostituire gli ex Usca - continua a spiegare l'Asl - sono stati anche attivati nuovi contratti libero professionali (fino a oggi hanno risposto al bando una ventina di medici). Nei servizi in cui si è verificata la disponibilità dei professionisti è stata poi applicata la produttività aggiuntiva (attività fuori orario di servizio pagata a termini di contratto). Si è anche cercata la collaborazione con l'Università, che in alcuni casi ha portato a dei risultati concreti, come l'arrivo di 12 specializzandi per le strutture di Pronto Soccorso o la costante sinergia nel settore materno-infantile".
"Tutto questo ancora non basta - ridabisce l'Asl - ma sono e saranno sempre massimi l'attenzione e gli sforzi profusi per arrivare a garantire in ogni ambito territoriale una dotazione organica il più possibile vicina a quella necessaria. Si coglie l'occasione per ringraziare i tanti operatori socio-sanitari dell'Azienda che con professionalità e abnegazione, negli ospedali come sul territorio hanno lavorato e stanno lavorando per assicurare attività efficaci ed efficienti, nonostante le difficoltà".i.