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Cronaca Vicopisano

San Giovanni alla Vena: appello per salvare le Cateratte Ximeniane

Il Comune di Vicopisano al lavoro insieme all'apposito Comitato per promuovere la valorizzazione e il recupero del capolavoro di ingegneria idraulica con 'I Luoghi del Cuore' del FAI

Il censimento nazionale 'I Luoghi del Cuore', promosso dal FAI, chiede ai cittadini di segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare. Tra questi ci sono anche le Cateratte Ximeniane di San Giovanni alla Vena, nel Comune di Vicopisano, capolavoro di ingegneria idraulica realizzato dal genio riformista di Leonardo Ximenes, studioso rispettoso della natura idrogeologica del territorio e dell’ecosistema naturale.

E’ possibile votare online su iluoghidelcuore.it, condividendo il link per invitare altre persone, e firmare nelle tre postazioni fisse del Palazzo Comunale di Vicopisano: Anagrafe, Ufficio Protocollo, Biblioteca. Operazioni rapide e semplici. Sul sito del Comune, tra le notizie in evidenza, ci sono tutti i moduli necessari per raccogliere le adesioni, con informazioni e notizie, e su Facebook c’è la pagina Cateratte Ximeniane, altro punto di riferimento per la conoscenza del monumento.

Recentemente si è costituito un comitato che suggella l’esperienza e la dedizione a questa causa culturale di un gruppo di cittadini che, supportati dall'amministrazione comunale e da altre associazioni del territorio, si stanno impegnando per il recupero di questo maestoso edificio situato in via dei Due Ponti. Il presidente e il vicepresidente sono due guide autorizzate della Provincia di Pisa, Paolo Manzo e Massimo Lenzi. La segretaria è Margherita Giani, che ha creato anche l'associazione 'Non c’è futuro senza memoria'. I soci sono l’architetto Marco Forti, che spesso ha condotto visite guidate durante le aperture straordinarie delle Cateratte, Andrea Berti, Michele Quirici, Valentina Filidei e Alice Mannocci. 

STORIA. Fino al 1860 circa il grande canale Imperiale, emissario del lago di Bientina, passava sotto le arcate del palazzo, proseguiva sotto al ponte davanti e andava a sfociare nell’Arno. Il piano terra contiene, alti nel buio del soffitto, ingranaggi idraulici giganteschi di legno di quercia, unica testimonianza storico-scientifica di alta ingegneria idraulica dell’epoca che rimane in Italia. Un sistema di cateratte che doveva regolamentare le acque dell’Arno in regime di piena rispetto all’ acqua del lago di Bientina che vi confluiva. Al piano di sopra cinque stanze, un appartamento ad uso del catarettaio con famiglia e, poi, della 'guardia dell’Arno' fino al ‘90. Via dei Due Ponti è la più antica e importante del paese, stretta tra il Monte Pisano e l’ Arno. Una volta passaggio obbligato tra Pisa e Firenze, appare nelle mappe fin dal 1400 vicino al nome Riparotto. Grande è l’importanza delle Cateratte, ultima testimonianza della storia idrogeologica del territorio tra Lucca e Pisa, della bonifica del lago di Bientina alle pendici del Monte Pisano.

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