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Cronaca

Difficoltà Covid e conflitto con la banca, il Circolo Agorà: "Costretti a chiedere aiuto ai cittadini"

Il Direttivo dell'associazione illustra i problemi del circolo, che cerca di riaprire per ottobre

"Disinteresse e freddezza", fino ad una "negligenza" di cui "si stanno occupando i nostri legali, attraverso una richiesta di risarcimento e un arbitrato bancario". Il Circolo Arci Agorà di Pisa, in una nota firmata dal Direttivo, racconta le proprie difficoltà nel contesto della chiusura per le regole Covid. Una situazione definita "catastrofica", nella quale si inserisce il denunciato problema legato al rapporto con la propria banca, che sarebbe 'costato' il mancato ottenimento di un prestito a tasso molto agevolato. Nella vicenda si inserisce anche il lutto della prematura scomparsa, il 29 settembre 2020, del primo presidente Paolo Lorenzi.

Alla banca era stata affidata la "richiesta di accesso al 'Fondo di Garanzia' governativo istituito ad hoc per sostenere le realtà associative in difficoltà. Dopo mesi di faticose riunioni, durante le quali dovemmo spiegare all'allora Direttore e impiegati della filiale il diritto di una associazione come la nostra a poter attingere a questi finanziamenti, finalmente il 17 dicembre 2020 la banca, dopo aver recepito la nostra richiesta, avrebbe dovuto inoltrare la domanda. Avrebbe... Nei fatti la pratica è stata inoltrata fuori dei tempi stabiliti per legge (31.12.20) e siamo stati costretti a chiedere l'intervento della Banca d'Italia per rompere il muro di silenzio sulle ragioni di questo mancato inoltro".

Nella motivazione, spiega il Direttivo, sarebbe riportato che il personale della banca "ha agito il più celermente possibile tenendo anche conto del periodo festivo, della mole di domande da lavorare e dell'impossibilità di sapere per tempo del termine perentorio del 31-12-2020". "Se la richiesta fosse andata in porto - spiega il circolo - avremmo potuto avere la concessione di un prestito di 30mila euro, a condizioni estremamente vantaggiose. Una piccola cifra che avrebbe fatto la differenza, ad esempio, per il pagamento dell'affitto ad una proprietà completamente insensibile alla nostra condizione di temporanea morosità a causa della chiusura". 

Il confronto seguente con la banca non sarebbe stato fruttoso: "Ci hanno prospettato un classico prestito senza nessuna delle protezioni che ci avrebbe dato il fondo di garanzia statale. Una proposta che abbiamo rispedito al mittente". Da qua il ricorso alle vie legali. I tempi però non sono brevi: "La nostra attività ha bisogno di sostenersi ogni giorno. E nessuno ci fa credito. Questa è la triste storia che siamo costretti a raccontare, dopo aver intrapreso tutte le strade possibili per avere quello che ci sarebbe spettato di diritto: un piccolo prestito che per noi sarebbe stato un'àncora di salvezza".

Il circolo è ancora chiuso: "Stiamo lavorando per riaprire a ottobre, dopo oltre un anno e mezzo di chiusura forzata, senza alcun altro aiuto se non il vostro e qualche spicciolo dei decreti ristori. In questa situazione l'aiuto dei cittadini è decisivo per il futuro della nostra Associazione. L'Iban sul quale poter versare un contributo economico è: IT 27G0617514005000001609880".

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