Nasce la cecina del Parco di San Rossore: primo assaggio all'Agrifiera
Collaborazione fra l'ente e imprenditori locali, per un prodotto a chilometro zero
Nasce la cecina del Parco di San Rossore, in versione biologica e a chilometro zero. E' la collaborazione fra gli agricoltori locali, in particolare dell'azienda Del Sarto Graziano che coltiva i ceci in località Albavola, e da un'idea del personale dell'Ente. La prima degustazione aperta al pubblico sarà sabato 30 aprile alle 18, presso lo stand del Parco all'Agrifiera di Pontasserchio, dove si possono trovare in questi giorni informazioni, mappe, spiegazioni e uno speciale video slide con le cartografie storiche.
I ceci utilizzati hanno qualità organolettiche particolari, assicurano dal Parco, macinati lentamente a pietra al mulino Angeli di Pietrasanta che ne garantisce l'identificazione. L'obiettivo è quello di promuovere, in sinergia con le associazioni di agricoltori e con la Camera di Commercio, la produzione della cecina del Parco presso i ristoranti e le pizzerie locali interessati, collaborando con l'Università di Pisa per gli aspetti scientifici ed agronomici.
La storia della cecina è legata al mare: i marinai impastavano la farina di ceci che portavano sulle imbarcazioni prima con l’acqua e poi con un po' di olio e sale per ottenere un alimento molto nutriente. I ceci vantano un eccellente profilo nutrizionale e un tenore calorico limitato. La quota energetica deriva principalmente dai carboidrati e sono inoltre un'ottima fonte di proteine. Il contenuto di grassi è ridotto e per lo più costituito da lipidi di tipo insaturo. Naturalmente privi di colesterolo, i ceci sono ricchi di fibre e di composti antiossidanti. Notevole è poi il contenuto di sali minerali, in particolare calcio, fosforo, magnesio e potassio. Anche la quota vitaminica è buona, soprattutto per quanto riguarda le vitamine dei gruppi A e K. Grazie alla loro composizione nutrizionale equilibrata, i ceci presentano numerose proprietà benefiche.