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Cronaca Volterra

Volterra: tornano le 'Cene galeotte' preparate e servite dai detenuti

Il progetto punta ad offrire formazione nel campo della ristorazione con i proventi che saranno devoluti in beneficenza

Dal 17 aprile al 7 agosto tornano le 'Cene galeotte', progetto ideato dalla direzione della Casa di Reclusione di Volterra e realizzato in collaborazione con Unicoop Firenze e la Fondazione Il Cuore Si Scioglie Onlus, che dal 2006 fa della struttura toscana non solo un luogo unico di integrazione e solidarietà, ma anche un punto di riferimento per tanti altri istituti italiani che propongono analoghi percorsi rieducativi. In oltre 30 casi questa esperienza si è tradotta in impiego presso ristoranti e strutture esterne, a pena terminata o secondo l'art. 21 che regolamenta il lavoro al di fuori del carcere.

Oltre mille i partecipanti della scorsa edizione e più di 16mila visitatori dall'esordio di un'iniziativa che propone ai detenuti un percorso formativo attraverso cene mensili aperte al pubblico e realizzate con il supporto a titolo gratuito di chef professionisti. Il ricavato di ogni serata - 45 euro il costo, 35 per soci Unicoop Firenze per circa 100 i posti disponibili - è interamente devoluto dalla Fondazione Il Cuore Si Scioglie Onlus a progetti di beneficenza di respiro nazionale ed internazionale, realizzati in collaborazione con il mondo del volontariato laico e cattolico.

Le 'Cene galeotte' sono possibili grazie al sostegno economico di Unicoop Firenze, al fianco della struttura carceraria di Volterra fin dalla nascita del progetto, che oltre a fornire gratuitamente le materie prime necessarie alla preparazione dei menu assume regolarmente i detenuti per le giornate in cui sono impegnati nella realizzazione dell’evento.

Fra le novità di questa nuova edizione la partnership con il Movimento turismo del vino Toscana, associazione vinicola di riferimento nel panorama regionale le cui aziende, coinvolte nel progetto dalla Fisar Delegazione Storica di Volterra, metteranno a disposizione gratuitamente i propri vini. Poi un progetto fotografico vedrà ogni sera raccontata dagli scatti di professionisti, presenti sempre in maniera gratuita, le cui opere saranno raccolte a fine edizione in una mostra.

L'iniziativa è realizzata dalla Casa di Reclusione di Volterra con la supervisione artistica del giornalista Leonardo Romanelli. I cui vini sono abbinati e serviti ai tavoli con il supporto dei sommelier della Fisar-Delegazione Storica di Volterra, dal 2007 partner storico del progetto impegnato anche nella realizzazione di corsi di avvicinamento al vino tesi a favorire il reinserimento dei carcerati.

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