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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Giuliano Terme

Centro assistenziale per l'autismo a San Giuliano Terme: "Scelta non inclusiva"

Numerose associazioni toscane chiedono un incontro all'assessore regionale alla salute Stefania Saccardi per valutare le prospettive future dell'assistenza, dati i progetti strutturali a San Giuliano ed Empoli ritenuti dalle associazioni non idonei

Per le associazioni toscane che trattano di autismo il futuro dell'assistenza ai pazienti passa da scelte strategiche da doversi valutare insieme alle istituzioni. Per questo numerose sigle regionali e pisane chiedono un incontro all'assessore regionale Stefania Saccardi al fine di valutare le prospettive future del servizio, attività che non sarebbe adeguatamente assicurata con la previsione dei due grossi centri di San Giuliano Terme ed Empoli.

Nella riunione del 28 novembre scorso a Fucecchio le associazioni (la lista completa in fondo ndr) hanno condiviso la preoccupazione circa la presa in carico delle persone affette da autismo nelle prossime strutture regionali previste: un centro socio-assistenziale a San Giuliano Terme di 4.500 mq, destinato ad ospitare a regime 100 persone affette da disabilità mentale varia, parte in regime residenziale e parte in regime di permanenza giornaliera, e il progetto del comune di Empoli e della ex Asl11 di un polo per la disabilità che concentra 70 pazienti, parte in regime residenziale e parte in regime di permanenza giornaliera, alla periferia della città e con tutti i servizi interni.

"Queste scelte 'non inclusive' - scrivono insieme le associazioni - vanno nella direzione opposta alle politiche e indirizzi regionali che, pur nelle ristrettezze economiche, da sempre sostengono  percorsi di vita indipendente e di inserimento lavorativo nella convinzione che la 'disabilità appartiene a tutti' e non si deve  concentrarla e separarla. L'istituto nega i diritti umani delle persone perché le priva di identità, toglie le relazioni sociali, allontana gli affetti, rende inesigibile il diritto al lavoro, spesso anche il diritto alla cura e mette addosso uno stigma inalienabile".

Una metodologia di assistenza non adeguata allo scopo di inclusione sociale, che invece avrebbe bisogno secondo le associazioni di "formazione di tutti gli operatori con adeguato budget; il coinvolgimento della famiglia in tutte le fasi della vita della persona autistica, creando sinergie tra famiglia, operatori del settore autismo, mondo della scuola (dalla scuola d’infanzia alle superiori ), mondo del lavoro". A ciò deve aggiungersi "il rispetto della territorialità: ogni nostro ragazzo ha diritto a vivere nel territorio che sente suo, dove è conosciuto e non deve essere spostato come una borsa nell'interesse dei servizi, che in virtù della necessità di parlare di progetti e di percorsi individuali, devono loro adattarsi alle esigenze persone".

Oltre quindi all'incontro con l'assessore occorre per le associazioni "individuare standard di qualità dei servizi più conformi ai principi e gli obblighi derivanti dalla ratifica della convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (L- 18/2009); rivedere i criteri di accreditamento sulla base di tali standard; elaborare linee guida regionali sui percorsi di sostegno alla vita indipendente e alla vita nella comunità". In sostanza di "ripensare che cosa si intende per cura, presa in carico ed opportunità di vita per i nostri ragazzi; uscire dalla logica del posto, del posto letto, dei contenitori; parlare di progetti e di percorsi individuali come per ciascun cittadino".

Queste le associazioni firmatarie: FISH Toscana (Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap), Autismo Toscana, Autismo Apuania (Massa e Carrara), Autismo in blu (Pescia), Autismo Livorno, Autismo Siena il Piccolo principe, Autismo Arezzo, Opera Santa Rita Prato, Angsa Toscana Lucca, Autismo casa di Ventignano, Autismo Pisa, Agrabah Pistoia, Cooperativa sociale agricola Sinergic@ onlus Empoli, Cooperativa sociale "Liberamente" onlus Firenze, Associazione Ulisse Onlus Firenze. Si sono poi aggiunte: Coordinamento Dipoi, durante e dopo di noi, Coordinamento Associazioni per la salute mentale, #vorreiprendereiltreno Onlus, Movimento Shalom Onlus, Parrocchia Collegiata Fucecchio, Fondazione I Care Fucecchio.

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