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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

L’ultima frontiera della chirurgia? L’insetto-robot che cura da dentro

Piccole capsule robotiche alimentate da batterie per distruggere i blocchi nei vasi sanguigni o curare i tumori. Le hanno ideate i ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna

Hanno le sembianze degli insetti e la precisione dei robot, ma sono dei veri e propri chirurghi in miniatura. L’idea è del gruppo di chirurgia robotica dell’Università Sant’Anna di Pisa che presenterà il risultato di anni di ricerche alla fiera Robotica 2012 a Milano. L’ispirazione è duplice: da un lato i ricercatori del gruppo coordinato da Arianna Menciassi dicono di aver attinto dalla fantasia fantascientifica di Isaac Asimov, dall’altro dal mondo naturale, specie da quello degli insetti.

Il risultato? Miscroscopiche capsule alimentate da batterie al lito e dotate di zampe od eliche, capaci di calarsi nel corpo umano e svolgere compiti che attualmente la medicina tradizionale non riesce a svolgere, come distruggere i blocchi nei vasi sanguigni e trattare le malattie del colon.

"Le capsule avranno ovviamente natura e dimensioni diverse a seconda della patologia che dovranno curare. Nel caso del colon - spiega a Gastone Ciuti, ricercatore del gruppo di chiurgia robotica, nel quotidiano Il Tirreno - sono grandi meno di un centimetro e una volta raggiunto l'intestino, dispiegano le zampe e cominciano a muoversi alimentati da batterie ai polimeri di litio".

Ancora più avveniristiche le capsule che viaggeranno nelle arterie:  "Vengono guidate da un campo magnetico esterno e nei loro spostamenti sono sempre tenute sotto controllo ecografico -  dice Ciuti - Una volta raggiunta l'ostruzione, attraverso la loro coda vengono iniettate delle microbolle d'aria che esplodono come delle mine".  
 

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