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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Locali chiusi alle 21: le associazioni di categoria chiedono la revisione dell'ordinanza

Confcommercio e Confesercenti: "Le disposizioni nazionali non prevedono limitazioni di orario". I clienti che si troveranno all’interno di un ristorante prima delle 21 potranno comunque terminare la cena

"I ristoranti che hanno clienti all’interno del proprio locale alle 21 potranno concludere il servizio nei loro confronti, impedendo l’accesso ad altre persone. Questo prevede l'ultima versione dell'ordinanza del Sindaco Conti di restrizione delle attività di somministrazione nella parte nord della città". Sono Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Pisa e Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord, a fare chiarezza su una interpretazione dell’ordinanza comunale che ha spiazzato tante attività di ristorazione.

Coronavirus: chiusura alle 21 per le attività commerciali nella zona movida

"Nella prima stesura dell’atto a firma del sindaco Conti - spiegano Pieragnoli e Romoli - si affermava che tutte le attività di somministrazione in un perimetro ben definito nella parte di Tramontana della città, dovevano chiudere dalle 21 alle 6. Abbiamo immediatamente fatto presente come questa restrizione fosse altamente penalizzante soprattutto per bar e ristoranti. C’è stata quindi un'immediata correzione che prevede il fatto che i clienti all’interno di un ristorante prima delle 21 possono comunque terminare la cena. Il gestore dovrà comunque chiudere la porta per impedire l’accesso di nuovi clienti dopo l’ora stabilita. Vietata invece dalle 21 la somministrazione su tavolini all’aperto, con possibilità per i clienti di proseguire all’interno".

Le associazioni di categoria chiedono comunque al sindaco di modificare l'ordinanza: "Oggi - proseguono Pieragnoli e Romoli - abbiamo inviato una nota congiunta a Conti e all'assessore Pesciatini in cui chiediamo la revisione dell'ordinanza e l'applicazione coerente delle disposizioni nazionali che non prevedono limiti di orario al momento, ma la necessità di garantire il rispetto della distanza interpersonale". 

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