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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Gagno / Via Pietrasantina

Immigrazione, via i profughi della Libia, Rebeldia: "E le istituzioni?"

L'associazione Africa Insieme e l'Ex Colorificio Liberato Rebeldia denunciano la mancanza di prospettive che viene data agli ospiti del centro allestito dalla Croce Rossa in via Pietrasantina, ora che la proroga per l'emergenza Nord Africa è scaduta

E' scaduta ieri la proroga per l'emergenza Nord Africa, decretata per l'arrivo nel 2011 in Italia di oltre 62mila migranti in fuga. In Toscana, a ieri, secondo dati della protezione civile regionale, erano circa 700 i profughi provenienti dalla Libia ospitati in 85 strutture della regione in Toscana. Solo 89 di essi sono considerati 'vulnerabili' (donne, minori non accompagnati, malati o anziani) e potranno restare ancora nei vari centri di accoglienza. Non così tutti gli altri che dovranno lasciare le strutture che finora li hanno accolti e riceveranno 500 euro a testa, 'buonuscita' prevista dal ministero dell'Interno.

Anche a Pisa il centro di accoglienza istituito dalla Croce Rossa in via Pietrasantina dunque chiude i battenti. Una sistemazione che non è mai andata giù ad Africa Insieme che, in un comunicato congiunto con l'Ex Colorificio Liberato Rebeldia, denuncia una situazione che ha visto in tutto questo tempo solo due bagni funzionanti per 40 persone. "Nulla è stato fatto per garantire un'adeguata formazione professionale così come previsto dalle linee guida del programma di accoglienza nazionale, che per un anno e mezzo è stato finanziato dalla Protezione civile - affermano le associazioni -  oggi i nodi vengono al pettine: il centro di accoglienza della Croce Rossa chiude lasciando i suoi ospiti senza prospettive. Nella prima mattinata di ieri gli operatori della Croce Rossa hanno iniziato a sgomberare i locali dai pochi mobili presenti e hanno portato via tutti i materassi. Oggi si chiede ai ragazzi di uscire dal centro senza alcuna prospettiva: nessun inserimento lavorativo, nessuna tutela sociale e la sola possibilità di alloggio in strutture alberghiere a carico degli stessi ragazzi".
 

"Per quanto ci riguarda, abbiamo lavorato e stiamo lavorando non solo per denunciare quanto accaduto, ma anche per individuare possibili soluzioni concrete - affermano da Africa Insieme e Rebeldia - già oggi, grazie al nostro lavoro, è stato possibile trovare soluzioni di accoglienza temporanea per alcuni profughi. Ci saremmo aspettati un impegno del Comune e delle istituzioni locali nella stessa direzione: invece, per l'ennesima volta siamo arrivati ad un'emergenza, e non un solo amministratore pubblico è presente a fare la sua parte. Il silenzio delle istituzioni, Provincia e Comune, sul futuro di queste persone, è emblematico della volontà di non voler avviare dei percorsi di inserimento reali e di lungo periodo. Come Africa Insieme ed Ex-Colorificio Liberato Rebeldia - concludono - sosteniamo i profughi di via Pietrasantina ed invitiamo tutte le realtà cittadine sensibili al problema a portare la loro solidarietà al centro di accoglienza".

LA SITUAZIONE IN TOSCANA. Nel grossetano sono 113 i migranti ancora ospiti delle strutture, sparsi in vari comuni del territorio, 145 invece i profughi ospitati nel territorio di Firenze, 21 in quello di Livorno, 63 nel pistoiese, 80 ad Arezzo, 56 a Siena, 110 a Pisa e 71 nel massese. Al momento dell'arrivo dei profughi si era parlato di 'modello toscano' dell'accoglienza incentrato su piccoli centri sparsi in tutta la regione, ad eccezione dell'area di Prato. Questo modello e la buona accoglienza, secondo quanto appreso, ha permesso nel tempo di limitare le tensioni che si sono manifestate solo in piccoli episodi accentuati sopratutto in prossimità della scadenza della proroga. Per l'assessore toscano al welfare Salvatore Allocca "il modello non è sicuramente perfetto ma perfettibile e, rispetto ad altre realtà, ha dato risultati nettamente migliori. Secondo una ricognizione effettuata dall'Osservatorio sociale regionale nelle scorse settimane, le persone che hanno avviato percorsi di tirocinio o di occupazione lavorativa sono state circa un 30%". Per Allocca "l'impegno della Regione va avanti, non si ferma con la fine della proroga. Ad esempio stiamo sviluppando un progetto insieme ad Uncem Toscana per il ripopolamento di comuni montani abbandonati. Oppure attraverso l'attivazione dei percorsi formativi e mi risulta che la Toscana sia stata una delle poche regioni, se non forse l'unica, ad attivarli".

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