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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Mobilità sostenibile e traffico in città: chiusura lungarni sì o no?

Confcommercio Pisa esclude l'utilità della misura, mentre La Città Ecologica ripropone misure per disincentivare l'uso dell'auto in centro

La viabilità è da tempo tema di discussioni pubbliche. Confcommercio Pisa, con il direttore Federico Pieragnoli, insiste sulla necessità di libera circolazione in centro città: "Non è questo il momento per ragionare su una chiusura dei lungarni. C'è una pandemia in corso che dura da due anni, le imprese sono stremate, il futuro è una variabile incertissima, le attività commerciali non possono essere ulteriormente penalizzate con chiusure frutto del caso e dell'improvvisazione peraltro di una arteria fondamentale come i lungarni. Mancano totalmente le condizioni minime essenziali per una simile decisione".

Secondo Pieragnoli manca "una efficace viabilità alternativa, vedi tangenziale nord-est", poi c'è "una cronica mancanza di parcheggi di prossimità che non consente di raggiungere agevolmente il centro. Stendiamo poi un velo pietoso, sulla quantità e la qualità del trasporto pubblico locale, totalmente inadeguato. La realtà è che il commercio pisano è in grande sofferenza e non possiamo permettere una ulteriore mazzata a causa di scelte e decisioni che difettano di pragmatismo e sufficiente senso della realtà".

Pieragnoli non esclude la possibilità di chiudere i lungarni in occasione di eventi particolari: "Ben vengano iniziative, mercati, manifestazioni durante i quali la chiusura dei lungarni può davvero rappresentare un ulteriore motivo di attrazione e di frequentazione della città, ma questo può valere solo ed esclusivamente in occasioni speciali, non certo nel vivere e lavorare quotidiano. Chiudere dall'oggi al domani i lungarni, senza alcuna progettualità, avrebbe l'effetto boomerang di peggiorare la città, non solo dal punto di vista economico, isolarla ulteriormente con riflessi sociali e di sicurezza assolutamente negativi".

Di avviso opposto l'associazione ambientalista La Città Ecologica. "Sulla mobilità in città - scrive in una nota - sembra che il dibattito riparta sempre da zero, sempre dando per scontati gli attuali volumi di traffico veicolare privato e mai pensando a scelte che privilegino una diversa mobilità e la sostenibità, sempre sbandierata per operazioni di greenwashing. Ora si sostiene che il traffico veicolare privato non può essere limitato sui lungarni perché essi sarebbero usati come assi di attraversamento della città. Per farlo occorrerebbe aspettare la tangenziale a nord della città. Ovviamente non si portano dati a sostegno di questa tesi. Quante sono le auto che giornalmente attraversano i lungarni per attraversare la città? Nessuno lo dice e forse nessuno lo sa. Non molte a nostro avviso. Ma anche se fossero un numero significativo sarebbe razionale che per attraversare la città si passi dal centro del centro della città, dai lungarni?".

Per l'associazione "occorrono provvedimenti che rompano gli assi di attraversamento interni alla città e incentivino l’uso della A12 come tangenziale urbana rendendo gratuito il tratto da Migliarino a Livorno. Ci sarebbe un costo, ma sempre inferiore a quello di una nuova tangenziale a nord. Non solo in termini ambientali. Occorre predisporre una serie di misure che prevedano l’inserimento dei lungarni in ztl. In prospettiva i lungarni, l’area cittadina origine/destinazione della maggior numero degli spostamenti, devono essere percorsi dalla linea tranviaria che dalla Stazione va al quartiere ed all’ospedale di Cisanello e da una seconda per la piazza del Duomo. L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente il numero di auto circolanti in città e per farlo occorre anche ridurre lo spazio fisico ad esse dedicato, dandolo ai modi sostenibili di mobilità, quella pedonale, quella ciclabile, quella collettiva elettrica in sede propria. Altrimenti non si parli di mobilità sostenibile".

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