rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cosa mangiare per stare bene? Le risposte al convegno sulla Nutraceutica

Dal convegno sulla 'Nutraceutica' arriva una lunga lista dei alimenti candidati a diventare fonte di sostanze utili alla salute, come il pomodoro nero, l'uva, le olive e la curcuma

I due giorni di convegno sulla Nutraceutica, organizzati dalla Scuola Sant'Anna, si sono rivelati molto interessanti per approfondire il discorso sui cibi che incidono positivamente sulla nostra salute. Così ieri è arrivata un'altra lista di cibi che non dovrebbero mancare per farci stare meglio: il pomodoro nero perché ricco di sostanze antiossidanti, l'uva che racchiude un prezioso antinfiammatorio, le olive salvacuore, la curcuma.

La lista alimentare si allunga e si moltiplicano in Italia i centri specializzati nella disciplina della Nutraceutica. "Vogliamo spiegare il perché dei benefici finora osservati in molti cibi - ha spiegato Vincenzo Lionetti, dell'Istituto di Scienze della vita della Scuola Superiore Sant'Anna - E vogliamo sapere se alla base di un beneficio osservato in un frutto c'è un effetto placebo o un meccanismo molecolare che può essere studiato con dati accurati, riproducibili e trasferibili alla pratica".

Un esempio è il pomodoro nero messo a punto proprio nella Scuola Superiore Sant'Anna dal gruppo di Domenico Perata: "a dare il colore nero, sono sostanze antiossidanti chiamate antociani, capaci di difendere le cellule da eventi che ne metterebbero a rischio la salute", spiega Perata.

È ricca di antiossidanti anche una varietà di oliva della Puglia, la 'coratina': "ha un'altissima concentrazione di polifenoli -  osserva Lionetti, che sta studiando gli effetti posistivi di queste sostanze sul cuore. Il resveratrolo di cui sono ricchi uva e vino rosso rallenta l'invecchiamento, come hanno confermato esperimenti partiti dall'Italia, con il gruppo di Alessandro Cellerino, del laboratorio di Neurobiologia della Scuola Normale di Pisa  diretto da Antonino Cattaneo.

E sui meccasnismi d'azione della curcumina estratta da uno dei componenti del curry, la curcuma, si basano ricerche su una malattia rara come la sindrome di Rett, ma anche sulla depressione e il morbo di Alzheimer, condotte dal gruppo di Mario Costa, della Scuola Normale di Pisa e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). In tutti i casi si studiano gli effetti di grandi concentrazioni delle sostanze contenute in frutta e verdura.

Per avere un'idea delle proporzioni basti pensare che effetti positivi del resveratrolo contro l'invecchiamento equivalgono alla quantità di questa sostanza contenuta da 5 a 30 litri di vino rosso al giorno. Queste alte concentrazioni sono contenute negli integratori, alcuni dei quali hanno già un mercato notevole. Tuttavia gli esperti invitano alla prudenza: ritengono necessario che anche queste sostanze attraversino la stessa procedura necessaria per i farmaci, con test e studi sulla tossicità.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cosa mangiare per stare bene? Le risposte al convegno sulla Nutraceutica

PisaToday è in caricamento