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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ciclovia Tirrenica, dubbi sul tracciato da parte degli ambientalisti: flash mob e proposte

Manifestazione lanciata per l'11 febbraio, chiesta una presa di posizione sul tema all'Ente Parco di San Rossore

Venerdì 11 febbraio, alle ore 15, il coordinamento 'La Lecciona non si tocca', con associazioni e comitati di Viareggio e Pisa, terranno nel Parco di San Rossore un flash mob alle Cascine Vecchie per chiedere al presidente Bani una presa di posizione sulla Ciclovia Tirrenica. I soggetti civici, insieme anche all'Unione Zoologica Italiana ed alla Federazione Italiana di Scienze Naturali e dell'Ambiente, hanno espresso preoccupazioni sulla proposta di modificare la destinazione delle Aree Esterne in Aree Contigue e in merito al percorso della Ciclovia Tirrenica.

Da un lato, riconosciute le potenzialità di collegamento della ciclovia, le associazioni espongono una serie di criticità che il tracciato attuale comporta. Infatti "la Tirrenica dovrebbe essere un percorso che permetta ai cittadini di spostarsi comodamente tra Viareggio e Pisa e Pisa e Livorno senza allungare inutilmente il proprio tragitto per poi raggiungere la meta desiderata, utilizzando i percorsi ciclabili minori ad essa collegati. Insieme ai cittadini e agli esercenti dei centri abitati sarebbero contenti anche animali, piante ed ecosistemi, risparmiati dall'attraversamento di una infrastruttura impattante, sia pure di mobilità dolce".

L'obiettivo quindi è sia sfruttare le utilità del percorso che ridurre le conseguenze del maggiore flusso di persone atteso. La logica delle associazioni è che "la ciclopista Tirrenica per sua natura è una infrastruttura primaria, che non può essere soggetta a vincoli di orario, restrizioni di ingresso, probabilmente dovrà anche essere dotata di illuminazione e dovrà avere un certo standard in termini di sicurezza affinché assolva al suo scopo, caratteristiche che mal si conciliano con la tutela delle aree del Parco in particolare con le aree di Riserva tutelate localmente dal Regolamento del Parco, da norme Europee (Direttiva Habitat e Uccelli) e Nazionali". Tanto che "non si comprende perché si possa pensare di mantenere il suo tracciato all'interno delle aree dunali e boschive del Parco fino all'Arno, escludendo vicine aree urbanizzate che potrebbero trarre beneficio dall'infrastruttura per la mobilità locale ed attraversi l'Arno tagliando la città di Pisa fuori da una infrastruttura turistica della quale la città avrebbe estremamente bisogno per diversificare il suo turismo mordi e fuggi".

Gli ambientalisti toccanno vari punti del tracciato, indicando le problematiche. Nel complesso, si tratta di modificazioni al territorio, aumenti della pressione antropica, frammentazione ecologica; in sostanza la realizzazione di una via, seppure sterrata, andrebbe a spezzare un equilibrio che si dovrebbe voler conservare. Ciò vale in generale per tutti gli snodi indicati attualmente dal tracciato, come a Viareggio il 'Vialone' attraverso la Riserva Naturale della Lecciona, il tratto da Torre del Lago a Migliarino, quello dentro la Tenuta di San Rossore, fino alla Tenuta di Tombolo.

La richiesta, quindi, è quella che il percorso non attravesi: la Tenuta di San Rossore lungo la strada tra Cascine Nuove e la Sterpaia, che corre lungo il confine delle Riserve di San Bartolomeo e del Palazzetto; la zona dunale interessata dalle riserve di Bocca di Serchio, della Bufalina, della Lecciona; l'area di Bosco tra Marina di Pisa e Calambrone.

Tracciati alternativi

Il Coordinamento spiega che la Ciclovia Tirrenica "passa in prossimità di alcuni siti naturalistici e archeologici ma mai attraversa le aree più sensibili". Per questo punta a voler utilizzare aree limitrofe del territorio, al posto di passaggi interni alle aree protette. Propone così tragitti alternativi, su tutti quello che passa per il viale dei Tigli. Un "viale storico, alberato e di alto valore paesaggistico, lungo il quale esiste già una pista ciclabile in terra battuta realizzata oltre 20 anni fa con finanziamenti regionali". Avrebbe di per sé vantaggi tali, secondo gli ambientalisti, da poter essere recuparato allo scopo sfruttando le infrastrutture già esistenti, dal fondo sterrato ai punti-ristoro e strutture turistiche già presenti, in connessione con collegamenti e sentieri sia interni che esterni. 

Il tragitto potrebbe proseguire a Vecchiano, raggiungendo via Vecchianese, passando da via Marconi (direzione Torre del Lago), poi Via Giovanni XXIII fino ad intercettare il Canale della Bufalina. Lungo il Canale verso la ferrovia, fino a raggiungerla per poi svoltare dentro la Pineta dei Salviati fino a raggiungere Via Vecchianese e da lì Migliarino. Con un ponte ciclopedonale sul Serchio, la ciclopista si collegherebbe alla via Vecchia Pietrasantina (loc. Il Marmo).

Per la Tenuta di San Rossore il tracciato sarebbe esterno: da via Vecchia Pietrasantina passerebbe da strade interpoderali fino all'Arno, fino al ponte che porta alla SP 224, evitando la costruzione di un nuovo ponte investendo in misura maggiore sulla comodità dei tracciati proposti.

In alternativa al tracciato sull’ex sedime del 'Trammino' si propone quello che dalla Stazione del Trammino alla Bigattiera passa lungo il lato sinistro della via Litoranea (procedendo da Marina di Pisa a Tirrenia).

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