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"Happy Days" nella Pineta di Migliarino, maxi operazione antidroga: 18 indagati e 5 arresti

Dopo un anno di indagini la maxi operazione antidroga nominata "Happy Days" ha portato 18 persone nel registro degli indagati: tra queste sono stati arrestati cinque extracomunitari, tre marocchini e due albanesi, altri tre sono ancora ricercati

La Pineta di Migliarino è da troppo tempo un ritrovo di attività illegali, a causa di continue sparatorie, giri di prostituzione e spaccio di droga. Una vera e propria Pineta della malavita, che ha sempre dato un bel da fare a tutte le forze dell'ordine provinciali per le pericolose conseguenze che mettono a repentaglio la sicurezza cittadina e stradale. Questa volta però arriva uno scossone da parte della Polizia: dopo numerose indagini si è conclusa l'operazione "Happy Days" (dal nome del bar che un anno fa è stato chiuso perchè luogo di incontro per molti spacciatori della zona) con 18 indagati, di cui cinque sono stati arrestati mentre tre rimangono ancora latitanti.

A finire in manette cinque giovani extracomunitari tutti tra i 25 e i 30 anni, tre marocchini e due albanesi, con l'accusa di spaccio di droga: A.A., M., J.B., E.M.M. e G.K. Le indagini CIMG0069-2iniziate più di un anno fa, sono state portate avanti dalla Squadra Mobile di Pisa coordinata dal sostituto procuratore Dominjianni. La svolta comunque c'è stata a settembre 2012 con il primo arresto, grazie al quale si è potuto ricostruire l'intera vicenda.

Dall'operazione è subito emerso che si trattava di una vera e propria 'filiera' dello spaccio di stupefacenti, una catena composta da fornitori, corrieri e acquirenti che poi la smerciavano al dettaglio. Il primo ad essere arrestato è stato proprio il "corriere" A.A., un ragazzo marocchino di trent'anni che incaricato da un altro suo connazionale M. ai vertici della banda criminale, faceva sponda in motorino per sei  volte al giorno tra Torre del Lago e la Pineta di Migliarino per trasportare cocaina.

A.A. portava anche 100-150 grammi di droga per volta, ricevendo un compenso fisso di 100 euro al giorno. Al momento dell'arresto il giovane era in possesso di 105 grammi di cocaina, pronti per essere ceduti ad un altro marocchino J.B.

Le indagini che hanno portato ai primi arresti sono state particolarmente difficili a causa delle tecniche che i tre spacciatori utilizzavano per comunicare. Infatti per paura di essere intercettati si facevano solo dei semplici squilli telefonici senza parlare al cellulare: quando il "galoppino" A.A riceveva uno squillo da M. sapeva che doveva prendere il motorino per trasportare altra droga.

Nonostante le prime difficoltà e grazie ad altri metodi di investigazione classica come le intercettazioni ambientali, gps e pedinamenti, si è potuti risalire all'intero giro di droga e sgominare la banda. Le consegne avvenivano sempre nella piazzola di sosta adiacente al bar Happy Days, proprio dove è stato preso A.A. I destinatari della cocaina e dell'eroina erano quindi J.B. ed E.M.M., mentre ai vertici c'erano M. e G.K., tutti e cinque sono stati condannati ed arrestati: alcuni di loro si trovano nel carcere di Pisa, altri in quello di Lucca e Siena. In tutto è stato sequestrato un importante quantitativo di droga, parti a 1,5 chili tra cocaina ed eroina.

"Abbiamo dato un segnale notevole per il grave problema dello spaccio di droga nella Pineta di Migliarino - ha dichiarato il capo commissario Rita Sverdigliozzi durante la conferenza stampa che ilustrava i dettagli dell'operazione "Happy Days" -  Non dico che i problemi si siano risolti tutti ma è un buon punto di partenza per la lotta contro le illegalità. Quella di Migliarino è una zona ad alto rischio anche per la sicurezza stradale e viaria, dato che molti ragazzi spacciano anche in mezzo ai binari del treno".

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