rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Coltano

Soluzioni alternative per la cittadella militare, il Comitato: "Ora sia ritirato il decreto"

Dall'incontro con il ministro della Difesa è emersa l'apertura ad individuare altre zone di Pisa che non vadano ad interessare il territorio del Parco, anche se resta in piedi il coinvolgimento di Coltano. Scettico il Movimento No Base

Un incontro che ha allontanato l'ipotesi di realizzazione di una cittadella militare nel territorio del Parco e ha spinto verso soluzioni alternative. E' quello avvenuto ieri, giovedì 12 maggio, a Roma tra il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Pisa Michele Conti. Nel corso della riunione, come hanno reso noto gli enti partecipanti, è stato deciso che verrà emanato un decreto ministeriale che istituisce un tavolo operativo composto da task force del Ministero della Difesa, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Ente Parco San Rossore, Migliarino Massaciuccoli e Comando dell’Arma dei Carabinieri. Un team che avrà il compito di individuare ipotesi alternative al centro polifunzionale di 70 ettari, riallocando sul territorio le funzioni dei vari reparti dei Carabinieri, ma al di fuori del Parco, a eccezione però, e questo va sottolineato, del borgo di Coltano che potrà essere inserito nel progetto attraverso rigenerazione urbana degli immobili di proprietà pubblica.

Un confronto dunque che recepisce, almeno in parte, la grande ondata di mobilitazione che si è mossa nelle ultime settimane per scongiurare la realizzazione della cittadella militare vista come una minaccia anche dal punto di vista ambientale.
Proprio ieri, in concomitanza dell'incontro al Ministero della Difesa, si sono svolti due presidi, uno proprio a Roma, l'altro a Coltano, promossi dai comitati nati per dire no al progetto.

"Il Comitato per la difesa di Coltano - si legge in una nota - prende atto di quanto emerso dall'incontro tra ministro, Regione e Comune. L'assurdità del progetto, che è ancora incardinato in un atto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è stata evidente anche a chi lo ha proposto e a chi ne conosceva la dimensione e l'impatto. Dopo tante proteste, una mobilitazione informata e tenace e centinaia di migliaia di firme raccolte, si è finalmente compreso come non fosse possibile realizzare all'interno di un parco questa cittadella monstrum. Chiediamo dunque, di nuovo, il ritiro del decreto, che a questo punto è un atto di coerenza istituzionale dovuto - proseguono dal comitato - e chiediamo che alle parole sia dato un senso reale e la massima trasparenza di tutte le istituzioni nel rapporto con la città. Ribadiamo la contrarietà a fare del borgo di Coltano un insediamento militare e la necessità della valorizzazione della Stazione Marconi e della Villa Medicea, delle Stalle del Biontalenti e di edifici storici come la scuola Diaz, in coerenza con le attività del Parco. L'iniziativa nostra è dei cittadini per la tutela del parco naturale e di Coltano non verrà meno, anzi sarà intensificata".

Profondo scetticismo mostrato dal Movimento No Base che vede ancora 'minacciato' il borgo di Coltano: "L’esito dell’incontro è chiaro: il dpcm non viene ritirato. Anzi, Giani e Conti gettano definitivamente la maschera sostenendo in pieno il progetto di realizzare una mega base militare sul nostro territorio con quasi 200 milioni di euro di fondi destinati al riequilibrio sociale ed economico fra le regioni. Sulla localizzazione dichiarano che si valuteranno alternative al Parco ma che una parte si farà a Coltano, che è dentro il Parco. Siamo ancora alla farsa delle bugie, cosi come avvenuto al termine dell'incontro a Firenze, con dichiarazioni che si smentiscono l'una con l'altra, cercando solo di prendere tempo".

"Conti e Giani annunciano la costruzione di un tavolo che esclude la cittadinanza da ogni processo decisionale, e Coltano rimane nel mirino dell’Arma che minaccia di insediarsi negli immobili di proprietà della Regione - proseguono - da Coltano a Roma il Movimento No Base ha ribadito: non un euro e non un centimetro quadrato per questa base. I 190 milioni di euro devono essere destinati ai bisogni della popolazione, chiaramente espressi dall’inizio di questa mobilitazione: scuole, sanità, case popolari e affitti calmierati, finanziamenti per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere".

Sull'incontro di ieri a Roma interviene anche il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo: "La soluzione emersa mi pare davvero la più ragionevole. L'obiettivo è lasciare intatto il parco nel suo pieno valore di sostenibilità ambientale e allo stesso tempo trovare spazi idonei per tutte le esigenze delle forze logistiche. Insomma i cittadini sono stati ascoltati e ora parte un percorso fatto di condivisione col territorio. Credo che sia una giornata importante per Pisa. Non certo un punto di arrivo ma un punto d'inizio per guardare con speranza e ottimismo alle scelte che saranno fatte nei prossimi mesi".

“Dall’incontro al Ministero della Difesa - sottolinea Elena Meini, consigliere regionale della Lega - emergono importanti novità. Infatti, come dichiarato dal sindaco Conti, di cui apprezziamo in toto l’operato, la cittadella verrà individuata sempre nel Comune di Pisa, ma non interesserà più l’area del parco nella zona di Coltano”. “Questo - precisa l’esponente leghista - era il nostro auspicio fin dall’inizio e siamo lieti che le parti in causa abbiano pensato ad adeguate soluzioni alternative”. “Un connubio vincente dunque fra la difesa del territorio e la massima apertura e disponibilità nei confronti della gloriosa e stimata Arma dei Carabinieri”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Soluzioni alternative per la cittadella militare, il Comitato: "Ora sia ritirato il decreto"

PisaToday è in caricamento