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Cronaca

Qualità della vita: Pisa 54ª, perde 7 posizioni

Trend negativo per la città della Torre nell'indagine del Sole24Ore: regge il comparto culturale, male sulla sicurezza ed il sostegno alle fasce più deboli della popolazione

L'edizione 2018 dell'indagine del Sole24Ore sulla qualità della vita nei capoluogo di provincia italiani condanna ad un nuovo arretramento la città della Torre: 54ª piazza per Pisa, con un altro -7 dopo gli arretramenti già pagati nel 2017 (-16) e nel 2016 (-9). Per ritrovare un crescendo si deve tornare al 2015, quando la posizione era la 22ª, in crescita di 7 posizioni dal 2014. 

A livello nazionale continuano a confermarsi al vertice i capoluoghi del nord. Le prime 5 sono Milano, Bolzano, Aosta, Belluno e Trento. Fra le toscane la prima è Firenze 22ª (-10), poi c'è Siena 26ª (-15), Arezzo 35ª (-14), Livorno 37ª (-20), Lucca 43ª (+11), Prato 55ª (-17), Pistoia 65ª (+11), Grosseto 66ª (-13), Massa-Carrara 67ª (+5). 

A descrivere i territori sono sei macro-aree tematiche, ciascuna con sette indicatori: Ricchezza e consumi; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Demografia e società; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero. Per ciascuna graduatoria mille punti vengono dati alla provincia con il valore migliore e il punteggio per le altre città scende in funzione della distanza rispetto alla prima classificata. 

Pisa: bene cultura, male sicurezza e sociale

Nelle macroaree a spingere in alto la città della Torre è 'Cultura e tempo libero', 19ª posizione a livello nazionale. 'Ambiente e servizi' e 'Affari e lavoro' reggono rispettivamente al 34° e 39° posto, mezza classifica per 'Ricchezza e consumi' (46ª posizione) e 'Demografia e società' (55ª posizione). Fanalino di coda 'Giustizia e sicurezza', 92ª piazza.

Per i singoli indicatori la migliore voce è nell'ambito occupazione: Pisa è 10ª in Italia per il tasso di occupazione per persone dai 15 ai 64 anni (68,9%). Le prestazioni migliori riguardano però la cultura, come la 12ª piazza per numero di librerie (10,2 ogni 100mila abitanti), 21ª per offerta culturale (94 spettacoli ogni mille abitanti), 24ª posizione per spesa ai botteghini. Oculata la spesa delle famiglie: 13ª posizione per la spesa media per acquisto di beni durevoli, con valori di mercato delle abitazioni che restano consistenti, con la 16ª piazza nazionale (2.650 euro a metro quadro di media). La classifica poi menziona l'ottimo risultato rispetto l'ICity Rate, dove Pisa è nona

Le note dolenti riguardano gli aspetti di sicurezza e sociali. Colpisce la 104ª piazza per i delitti legati agli stupefacenti, 93,4 casi ogni 100mila abitanti. Poi ancora 99ª posizione per scippi e borseggi e 91ª posizione per le rapine. Il dato può essere letto insieme ad altri aspetti più negativi della classifica. Infatti Pisa risulta 90ª per la spesa sociale degli enti locali per abitante per minori, disabili e anziani, al pari della 93ª posizione per il costo medio mensile per la locazione di una casa, 940 euro. 

Altri due dati particolarmente negativi sono la 97ª posizione per il gap retributivo di genere, dove si calcola una differenza in meno del 31% sulle retribuzioni medie nette, e la quantità di superficie di territorio esposta a rischio idrogeologico: 96ª piazza, con una percentuale di aree a rischio frana e criticità idraulica pari al 33,7%. 

Il commento del capogruppo Pd in Consiglio Comunale

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