#ioapro, Cna Horeca Pisa invita alla cautela: "Contrari ad azioni di disobbedienza"
L'associazione di categoria boccia l'iniziativa che si sta diffondendo sui social e che potrebbe ritorcersi contro gli esercenti
Cna Horeca spinge alla prudenza e ad evitare forme di disobbedienza, promosse nelle ultime ore sui social, che invitano bar e ristoranti ad aprire in barba alle misure anti-Covid in vigore. “Siamo in una situazione difficilissima di cui non si vede la fine - dichiara il portavoce CNA Horeca Pisa Daniele Fagiolini - e in attesa di ulteriori misure restrittive, che interesseranno l’Italia fino a fine aprile, come in altri Paesi d’Europa e non solo, il settore della ristorazione e tutta la filiera si ritrova, ancora una volta, in balìa degli eventi. Non si sa quando aprire, come fare gli acquisiti, cosa dire ai propri dipendenti. Insomma il malumore aumenta e certo che i ristori finora erogati non possono essere considerati sufficienti a ripianare le perdite subite. In questa situazione di grande incertezza c’è chi soffia sul fuoco. Qualcuno sta incitando ristoratori e baristi ad aprire comunque nel weekend, quando, stando alle anticipazioni, tutta Italia dovrebbe trovarsi in zona arancione, promettendo tutele gratuite a chi riceverà sanzioni per aver contravvenuto alle regole”.
“Come CNA siamo molto critici verso posizioni irresponsabili - è il commento di Francesco Oppedisano presidente CNA Pisa - e pur capendo la disperazione e l’esasperazione, invitiamo alla massima prudenza. Indubbiamente l’eccessiva cautela del Governo, unita ad azioni anche contradditorie, come l’aver scelto solo le Regioni come interlocutrici, di fatto ha limitato una corretta rappresentazione della realtà e fatto prendere scelte incomprensibili. Perché i saldi sì, e andare a teatro no? Perché limitare l’asporto fino alle 18 come se i contagi fossero ad orari? Le imprese e in primis quelle della ristorazione hanno adeguato i propri locali nel rispetto delle misure di sicurezza che ricordiamo non sono solo verso i clienti, ma anche verso il personale dipendente e i fornitori. Eppure questo pare non avere avuto un peso nelle scelte adottate”.
“In questi giorni abbiamo dato comunicazione dei provvedimenti approvati a favore della filiera agroalimentare di cui la ristorazione fa parte, non solo di quelli legati al decreto ristori, ma anche alla legge di bilancio - precisa Fagiolini - quello che dobbiamo chiedere è che quanto stabilito, venga erogato il più presto possibile, compresa la cassa integrazione che non è tollerabile sia ancora ferma a maggio (tranne che per l’artigianato, dove le imprese gestite da EBRET hanno avuto fino a luglio). Il senso di responsabilità deve essere di tutti, non solo da parte di chi deve rispettare le regole, ma anche da parte di chi ha responsabilità di governo nazionale e locale. Deve essere chiaro a tutti che bisogna accelerare al massimo i tempi per riaprire le attività ora che ci sono i vaccini e che non sono tollerabili ritardi da parte delle istituzioni per la realizzazione di quanto disposto".