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Cronaca Gagno

Comitato di Gagno: "Smascheriamo il bando comunale sul casottino"

Il comitato del quartiere di Gagno indice un'assemblea pubblica per il giorno lunedì 31 marzo alle 18 presso la struttura occupata al centro del parco

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Scriviamo in merito al bando del comune di Pisa che è uscito ieri sull'assegnazione della struttura costruita quattro anni fa nel parco di Gagno, mai utilizzata e da noi occupata lo scorso 18 febbraio durante l'assemblea di quartiere che ha visto la presenza di più di cento persone.

Ci pare una vergogna che nel bando si faccia riferimento a delle finalità volte alla valorizzazione dello spazio come centro di aggregazione per il quartiere. Le istituzioni sanno benissimo che questo spazio vive grazie alle iniziative che quotidianamente noi portiamo all'interno di questo luogo; doposcuola gratuito per i bimbi che non possono permettersi ripetizioni a pagamento, aula studio, sala socialità dove vengono svolte tombolate, giochi, ping-pong ecc., sportello dei diritti e della dignità dove famiglie italiane e straniere possono venire e organizzarsi insieme a noi per lottare contro le gravi difficoltà economiche, cene e assemblee rendono lo spazio vissuto con finalità che superano quelle che sono state scritte nel bando e si pongono obiettivi più profondi.

Chiariamo una cosa: quello proposto dalle istituzioni è il bando dei ricchi. Seimila euro di deposito cauzionale, altre migliaia di euro per due polizze assicurative e intestazione delle bollette e spese di manutenzione a carico di chi vincerà il bando. Questi sono i requisiti per cui noi, Comitato di quartiere composto per la maggior parte da disoccupati e precari, saremo già esclusi da una nostra partecipazione. Inoltre il bando rende ancora di più inaccessibile la partecipazione per una futura assegnazione per chi ha occupato immobili di proprietà comunale, stato in cui siamo attualmente e che ce lo rivendichiamo senza problemi. Il Comitato di quartiere Gagno è nato proprio dalla nostra precarietà permanente e ci riconosciamo in questa, per organizzarci e cambiare le nostre vite nella direzione del riscatto e della dignità.

Possiamo dedurre quindi che qualsiasi associazione riesca a partecipare al bando non potrà che fare i propri interessi e non quelli del quartiere. Il nostro quartiere ha determinate esigenze che sono quelle per cui abbiamo deciso di occupare questo spazio e dedicarci tempo ed energie per creare un processo che soltanto con la lotta e la pretesa dei nostri diritti possiamo risolvere. Abbiamo bisogno di organizzarci perchè l'Apes venga a fare le ristrutturazioni delle case che cadono a pezzi, ci organizziamo perchè subiamo lo sfratto o ci staccano il gas, l'acqua e la luce, ci organizziamo perchè siamo stanchi di di vivere una vita senza prospettive. Adesso le prospettive ce le abbiamo ben chiare: il “casottino” è e deve rimanere al quartiere di Gagno. Come abbiamo già espresso diverse volte pubblicamente e negli incontri avuti con l'assessore Dario Danti e la presidentessa del Ctp 6 Federica Ciardelli, il comitato di quartiere è disposto a pagare solo le utenze di luce e acqua. 

Il quartiere siamo noi. Noi siamo una comunità fatta di persone che si mettono in discussione perchè hanno capito che per cambiare le cose si deve ragionare in maniera collettiva. Per questo riteniamo che sia opportuno avviare un processo di reale partecipazione che passi dalla legittimità delle iniziative che stiamo portando avanti e che coinvolga gli abitanti e le istituzioni qualora lo volessero. Ci stiamo attivando per formalizzare il nostro comitato e portare avanti le nostre proposte. Siamo noi che ci costituiamo come forza aggregante e stimolante per la soluzione ai problemi che riguardano il nostro quartiere. Non può farlo certamente un bando di questo tipo. Tra pochi giorni sarà un mese dall'occupazione del “casottino” di Gagno e ci stiamo rendendo conto che la gente del nostro quartiere inizia a stare meglio, moralmente e di spirito, perchè stiamo ritrovando i momenti per riunirci e stare insieme, cosa che fino a qualche settimana fa era impensabile. Ci stiamo costruendo una forza intorno che fa paura!

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