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Cronaca

Coltano, il Comitato alla Pro Loco: "Con la base militare il borgo non sarebbe più della collettività"

Si accende il dibattito pubblico fra i residenti, a seguito dell'apertura alla possibilità dell'opera espressa dall'associazione turistica

E' caldo il dibattito sulla base dei Carabinieri a Coltano e i primi coinvolti sono proprio i residenti della frazione. Dopo l'apertura a possibilità progettuali, con un sostanziale favore quindi, espressa dalla Pro Loco, a questi abitanti risponde pubblicamente il Comitato per la difesa di Coltano (Parco San Rossore) con la presidente Gabriella Fusco. Un confronto a distanza insomma, in attesa magari di farlo in concreto, per quanto le posizioni sembrano a tratti assai inconciliabili.  

"Condividendo con voi il 'legame viscerale' verso il nostro piccolo grande paese - si legge nella lettera aperta - avremmo volentieri voluto partecipare alla vostra riunione di ieri, e ci ha fatto piacere vedere la Villa Medicea aperta e illuminata per ospitare una riunione dentro quelle mura storiche. La vostra riunione, convocata con sorprendente tempismo, era, come vostro diritto, riservata, e da essa pertanto sono uscite conclusioni che rappresentano solo gli aderenti alla vostra associazione presenti quella sera, e non certo tutto il paese; e sono conclusioni che condividiamo solo in parte. Così, mentre comprendiamo e condividiamo nel profondo il vostro lamento per la intollerabile decadenza nella quale è stato lasciato per anni il nostro bellissimo borgo, e mentre apprezziamo la vostra volontà di essere coinvolti in un progetto di recupero, abbiamo invece serissimi dubbi e forti contrarietà sulla soluzione che proponete, quella di destinare ai Carabinieri strutture monumentali che raccontano una importantissima storia architettonica, sociale e scientifica".

"La pianificazione vigente - puntualizza Fusco - prevede per tali monumenti quanto segue: La Villa Medicea è destinata a Centro del Parco, a Centro Visite, accoglienza visitatori, sala mostre e convegni. Le Stalle dette 'del Buontalenti' sono destinate a polo museale della civiltà contadina, con oggetti e documenti della civiltà agraria. La Scuola Diaz a centro ricettivo, con foresteria riservata alle scolaresche in soggiorno nel parco. E, per finire, la Stazione Marconi può diventare un polo museale didattico scientifico per ricerca e sperimentazione connesse alle attività di radiotelecomunicazioni. Inoltre, come saprete, grazie alla legge 1089 e all’articolo 21 del Codice dei Beni culturali, i nostri monumenti sono anche vincolati. Non è pensabile, dunque, che vi si possano compiere opere edilizie tali da renderli adatti ad una attività militare. Ma anche se così non fosse, davvero credete che una ristrutturazione a questi fini consentirebbe di ripristinare quel legame viscerale che voi, come noi, sentite? In realtà, in questo modo, il borgo non sarebbe più della nostra collettività, non sarebbe fruibile, ma sarebbe in mano a un’arma, che noi certo apprezziamo e rispettiamo, ma che niente ha a che fare con questa nostra prestigiosa storia. Non sarebbe più 'nostro', insomma".

Poi l'appello: "gentili soci, come forse avrete visto da alcuni articoli di stampa, bandi per concorrere a finanziamenti anche ingenti, che avrebbero consentito alcuni restauri, esistevano, ed esiteranno in futuro. Colpevolmente, alcuni di esse sono stati fatti scadere, e purtroppo nessuno, in primo luogo il Comune di Pisa, ha concorso. Si tratta ora, nel rispetto delle leggi e delle destinazioni d’uso vigenti, di trovare le risorse per ridare vita e fiato a Coltano, e noi per questo lavoriamo con grande impegno, e continueremo a farlo. Oggi è possibile trovare le risorse, se c’è la volontà politica. Ma sarebbe un gravissimo errore snaturare con una destinazione sbagliata e incongrua strutture di elevatissimo pregio, che possono trovare la loro adeguata collocazione e destinazione solo come centro di uno splendido parco e come polo museale che ricordi il rilevante passato del nostro borgo. Augurandoci di poterci confrontare in un incontro largo e aperto, vi inviamo i nostri saluti". 

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