Comitato per la sicurezza pubblica: più vigilanza per le strutture sanitarie
Il caso dell'omicidio Capovani trattato in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Sarà istituito un gruppo di lavoro per monitorare la crescente diffusione di malattie psichiatriche e degli stati di alterazione psicofisica
Il Prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro ha incontrato stamani, 2 maggio, l’assessore regionale al diritto alla salute ed alla sanità Simone Bezzini, nel corso del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica avente ad oggetto il tema della sicurezza delle strutture sanitarie presenti nel territorio provinciale.
Alla riunione, durante la quale è stato rivolto un pensiero alla memoria della dott.ssa Barbara Capovani, hanno preso parte, tra gli altri, il Sindaco di Pisa, il Procuratore Reggente presso la Procura della Repubblica di Pisa, i vertici provinciali delle Forze di Polizia unitamente al Dirigente della Polizia Postale, il Presidente dell’Ordine dei Medici ed i rappresentanti dell’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
Nel corso dell’incontro, sulla scia di quanto già disposto nel corso del precedente Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, è stata confermata l’intensificazione delle misure di vigilanza nei confronti delle strutture sanitarie, rivolgendo particolare attenzione a quelle ritenute più a rischio. Al rafforzamento dell’azione di vigilanza, controllo e prevenzione posta in essere dalle Forze di Polizia a competenza generale, si accompagna l’intensificazione, da parte delle Aziende sanitarie, dell’attività di vigilanza privata e l’adozione di ogni utile misura di difesa passiva presso le strutture sanitarie.
Nell’ottica della massima collaborazione, è stata inoltre condivisa l’idea di procedere alla creazione di un gruppo di lavoro - a cui prenderanno parte i diversi interlocutori a competenza regionale, comunale, sanitaria e di polizia - con l’obiettivo di affrontare il tema dei rischi derivanti dalla crescente diffusione di malattie psichiatriche e degli stati di alterazione psicofisica, anche al fine di procedere alla redazione di un documento condiviso per la tutela sinergica degli operatori sanitari.