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Cronaca Le Piagge / Viale delle Piagge

'Pisa 81', presidio degli inquilini: "Il Comune promuova un tavolo di confronto"

Una trentina le persone che hanno manifestato in piazza XX Settembre per chiedere chiarezza sulla dismissione del complesso immobiliare che si trova vicino alla Piagge. Il sindacato Sunia: "Enpam non ha rispettato gli accordi"

Una trentina di inquilini del complesso immobiliare 'Pisa 81' si sono riuniti questo pomeriggio in presidio in piazza XX Settembre in concomitanza con la riunione della 2° Commissione Consiliare Permanente, competente sul tema sociale e casa. Una riunione nella quale si discuteva di un possibile intervento del Comune per fare chiarezza sulla dismissione dei 200 appartamenti (oltre a garage e fondi commerciali), costruiti nel 1984 nell'area dell'ex fabbrica Richard Ginori, vicino al viale delle Piagge. Dopo alcuni minuti i manifestanti sono saliti al terzo piano di palazzo Mosca, dove si stava svolgendo la riunione della Commissione Consiliare. In quella sede hanno chiesto di "dare mandato all'assessore al Sociale, Ylenia Zambito, affinchè l'amministrazione si faccia promotrice di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella procedura di dismissione del complesso immobiliare: Enpam, Cooperativa 'Pisa 81' e società immobiliare 'Porta a Terra'."

LA VICENDA. Costruiti nel 1984, gli edifici 'Pisa 81' hanno avuto una storia travagliatissima tra esposti, silenzi, denunce, problemi di conformità strutturale ed edilizia. Nel dicembre 2014 il Consiglio d'amministrazione della fondazione Enpam, proprietaria degli oltre 200 appartamenti e delle decine di fondi che costituiscono il complesso, delibera la vendita, in blocco, degli immobili. Per la procedura di alienazione viene creata appositamente da alcuni investitori una cooperativa, la 'Pisa 81' che sottoscrive con Enpam un preliminare di acquisto dell'intera struttura per un valore di 35 milioni di euro. Enpam mette poi in vendita il complesso immobiliare, ma la vendita non avviene in blocco. Lo scorso dicembre 32 appartamenti vengono infatti ceduti ad una società immobiliare di Livorno (la Porta a Terra Spa), mentre altri 54 a persone fisiche.

"Il tutto - spiega Luca D'Onofrio, segretario provinciale del Sunia - senza rispettare i precedenti accordi sottoscritti con i sindacati che prevedevano, per gli inquilini, una serie di garanzie in termini di contratti di locazione e diritto di prelazione". La società immobiliare Porta a Terra, come primo atto formale, disdice infatti i contratti di locazione con gli inquilini dei 32 appartamenti acquistati. "Tra questi - prosegue D'Onofrio - ci sono anche persone in difficoltà economica, alcune delle quali vivono lì da 30 anni. Alla nostra richiesta di chiarimenti e di confronto, Enpam ha risposto solo con il silenzio. Per questo chiediamo che il Comune convochi un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti in quella che potremmo definire come la più grande dismissione immobiliare nella storia della città".

LE RICHIESTE DI INQUILINI E SINDACATO. Il sindacato degli inquilini vuole fare chiarezza in particolare su tre aspetti. "Il primo - dice ancora D'Onofrio - è quello relativo all'agibilità dell'intero complesso immobiliare, da sempre soggetto a problemi strutturali. Enpan ha fatto richiesta per l’agibilità solo il 9 novembre scorso, pochi mesi prima dell’inizio della reale dismissione, e ad oggi non sappiamo se questa sia stata effettivamente ottenuta o meno. Oltre a questo chiediamo che vengano rinnovati i contratti di locazione, così come previsto dagli accordi sindacali sottoscritti. Infine chiediamo trasparenza nella formazione dei prezzi per la dismissione".

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