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Cronaca

Sicurezza, il prefetto: "Tre agenti in più non risolvono il problema, serve il Comune unico"

Il dottor Attilio Visconti ha sottolineato come sia necessario al più presto fondere Pisa con San Giuliano Terme e Cascina in modo da rimodulare i servizi su una città di 200mila abitanti. Pieno appoggio del sindaco Marco Filippeschi

"Serve la fusione dei Comuni per rimodulare i servizi su scala 'metropolitana'. Non c'è altro da fare". Così il prefetto di Pisa Attilio Visconti affrontando il tema della sicurezza. "La gente chiede rinforzi per alleviare il senso di insicurezza - spiega - ma sono dell'avviso che non sono quei 2/3 agenti in più che possono arrivare a risolvere i problemi della sicurezza pisana. Occorre presentarci con le problematiche di una città metropolitana che vede quindi implementate non solo le forze di polizia ma tutti i servizi offerti ai cittadini. Ecco perché bisogna far presto a fondere i Comuni di San Giuliano Terme e Cascina con Pisa per costituire un unico comune di oltre 200 mila abitanti".

Intanto, però, in attesa della politica, la Prefettura adotta soluzioni tecniche: "Dalla prossima settimana - annuncia Visconti - cominceremo a convocare un comitato con i sindaci di Cascina, Pisa e San Giuliano e i comandanti delle Polizie Municipali per ragionare di come impiegare in maniera congiunta le forze locali e vedere di poter sgravare i compiti delle Polizie ordinarie".

E le parole del prefetto trovano l'appoggio e la condivisione del sindaco di Pisa Marco Filippeschi. "Sono d’accordo con il prefetto. Ho aperto da tempo la discussione sull’amministrazione dell’area pisana come Comune unico, con le sue municipalità, senza indebolire identità e partecipazione democratica. E vedo con favore che questa riflessione sulla fusione fra Comuni si sta riprendendo ed estendendo - afferma il primo cittadino - è proprio la dimensione metropolitana della nostra città però che ci ha obbligato e ci obbliga a chiedere una considerazione diversa della dimensione dei servizi di sicurezza da parte dello Stato. Quelli che servono a prevenire i reati che più preoccupano e impressionano". "Essere città di 200mila residenti significa essere la seconda città toscana e questo faciliterebbe essere riconosciuti per questa qualità - prosegue Filippeschi - ma già oggi Pisa, con i suoi evidenti problemi, pretende d’essere valutata per quel che è, per il contributo che dà all’area vasta costiera e al nostro paese. Per i grandi servizi che ospita, la piazza e la torre patrimonio dell’Unesco, l’aeroporto, la grande stazione ferroviaria, l’ospedale ad alta specializzazione, le università e i centri di ricerca, le istituzioni militari. Per la presenza degli studenti che la abitano, per i grandi flussi turistici in crescita. Tutto dice che per fare prevenzione, per controllare il territorio, oltre a rendere efficace al massimo ogni forma di coordinamento delle azioni per la sicurezza urbana, serve un incremento degli organici delle forze dell’ordine proporzionato alle nostre esigenze, che sono facilmente accertabili. Un incremento proporzionato alle dotazioni che hanno le città confrontabili con Pisa". 

"Il governo - sottolinea ancora Filippeschi - sottoscrivendo il 'Patto per Pisa sicura' ha riconosciuto che Pisa è una città speciale, che ha bisogno di un potenziamento dei servizi per la sicurezza. Prefetti e questori hanno fatto a più riprese la stessa raccomandazione motivata che ho fatto io. Noi oggi pretendiamo che agli impegni seguano i fatti. Altrimenti, nonostante gli sforzi, le sofferenze non saranno superate. L’occasione della discussione di una nuova legge sulla sicurezza urbana deve essere utile a garantire una considerazione nuova e realistica dei bisogni di sicurezza delle città che non sono capoluogo di regione ma che offrono servizi di dimensione metropolitana. Intanto chiediamo anche che ci sia consentito di assumere il personale di Polizia Municipale che era nei nostri piani di rafforzamento. Perché anche questo ci è stato impedito da un decreto del governo convertito dal parlamento".

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