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Cronaca

Con L'Unità, per la libertà di pensiero e la libertà di informazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

L’ espulsione dell’ Unità dalle bacheche delle fabbriche è un fatto veramente grave.

E’ grave in sé, ma ancor più grave simbolicamente.

In sè perché nella sua storia ed in quella di questo paese, quel giornale ha rappresentato sempre, e continua a rappresentare, un insostituibile punto di riferimento per il mondo del lavoro, un insuperabile strumento di lettura e di emancipazione per milioni di lavoratori e lavoratrici, un autentico veicolo culturale e democratico su cui si sono formate generazione di quadri  e militanti sindacali. Di tutti i sindacati.

E  forse è proprio questo che rende ancor più grave, anche simbolicamente, quanto accaduto.

E’ come se, con lo “sbullonamento” in Magneti Marelli – come lo ha definito Bombassei – della bacheca Fiom Cgil, all’interno della quale ogni giorno si poteva leggere l’ Unità, si fossero voluti colpire, in un colpo solo, due simboli evidentemente particolarmente indigesti per Marchionne: “quella” bacheca  sindacale di un’ organizzazione che considera ancora la libertà di pensiero come  un presupposto dell’agire sindacale e insieme “quel”  giornale che anche di recente non ha rinunciato a fare il suo mestiere informando l’ opinione pubblica in modo dettagliato e critico su quello che è accaduto in Fiat negli ultimi tempi.

Espellere, quindi, dalla fabbrica e dalle fabbriche non solo chi rappresenta, sindacalmente, un punto  di vista diverso dal pensiero unico padronale ma anche chi,  per l’ informazione,  mantiene ed esprime un punto di vista critico ed indipendente sul mondo del lavoro.

Un atto intollerante e intollerabile.

Un atto che richiede una forte risposta democratica ed  una riflessione su dove stia andando il nostro paese mentre è ripartito l’attacco alle tutele contro i licenziamenti discriminatori ed i sindacati vengono definiti difensori di ladri e fannulloni.

Per contrastare questa deriva populistica e antidemocratica e per difendere la libertà di stampa sabato 3 marzo alle ore 10,00 organizzeremo, in Camera del Lavoro a Pisa, una diffusione straordinaria dell’ Unità ed insieme al direttore Claudio Sardo parleremo di libertà di pensiero e libertà di informazione.

Esserci significa scegliere da che parte stare. Oggi come ieri. Ora come allora.

Per adesioni: e-mail segreteria@pisa.tosc.cgil.it, fax 050/500448

Gianfranco Francese
Segretario provinciale Cgil

 

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