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Cronaca Ospedaletto

Campo nomadi di Ospedaletto, sgombero concluso: "Data storica per la città"

Nel campo a novembre 2018 risiedevano 259 persone, la maggior parte è stata aiutata economicamente a trovare un alloggio o si è trasferita da parenti. Difficile ancora stabilire i costi della bonifica

Dopo 30 anni il campo nomadi di via Maggiore di Oratoio ad Ospedaletto è definitivamente storia passata. Si è infatti concluso stamani, 4 settembre, l'intervento di sgombero dell'area, che adesso verrà recintata per procedere con la bonifica dai rifiuti, operazione ancora difficile da prevedere nella sua entità ma che certamente richiederà diversi mesi. Gli ultimi oggetti nelle case sono stati portati via dai pochi ormai ex occupanti rimasti, entro stasera saranno abbattute le abitazioni di fortuna ancora in piedi.

L'amministrazione ha rivendicato in conferenza stampa a Palazzo Gambacorti il risultato del superamento del campo abusivo, da cui sono state ricollocate 259 persone, quelle censite dai servizi sociali a novembre 2018. Il quadro complessivo è stato tracciato dal sindaco Michele Conti: "Oggi è una data storica per la città. Si è concluso un percorso partito dal giorno dopo l'elezione, nel giugno 2018, e conclusosi prima del previsto visto che si pensava di riuscirci nel 2020. E' un grande risultato ottenuto in 14 mesi, non era scontato. Ogni venerdì abbiamo fatto una riunione per seguire il caso. Oggi è la dimostrazione che con buona volontà e fermezza si può riparare anche una situazione difficile come era il campo nomadi di Oratoio. Grazie a tutti coloro che ci ha lavorato, come gli assistenti sociali, e chi ci lavorerà ancora, in particolare l'Ufficio Ambiente, per la pulizia".

"Un pensiero - ha aggiunto Conti - va a queli imprenditori della zona che hanno per anni denunciato i problemi legati al campo. Stamani c'erano alcuni di loro, erano quasi commossi. Recuperare quest'area, come già stabilito nel protocollo d'intesa siglato a luglio, potrà attrarre aziende importanti, invogliate dalle potenzialità logistiche della zona,a cui il campo metteva freno". Di "risultato storico" ha parlato anche l'assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno: "Per anni degrado e fenomeni di microcriminalità si sono susseguiti, finalmente è finita, grazie al grande impegno di tutti i soggetti coinvolti, come la Polizia Municipale". 

I termini dell'intervento sociale sono stati illustrati dall'assessore e presidente Società della Salute Gianna Gambaccini: "I servizi sociali hanno svolto un grande lavoro di mediazione, un'azione che davvero si è concretizzata in inclusione sociale visto che queste persone ora vivono in una casa e non in un contesto di igiene pessima. Si parla di 113 minori. Delle 259 persone registrate a novembre 2018, 81, per 18 nuclei familiari, sono state aiutate nel trovare una soluzione in locazione a Pisa e aree limitrofe. In 74 si sono trasferite presso parenti, in varie località, mentre 49 sono tornate in Macedonia. In 18 sono risultati residenti altrove e si sono allontanati. In 35 non hanno dichiarato alcuna destinazione. Continuerà comunque il monitoraggio sociale, si trovano tutti in abitazioni registrate".

Nel dettaglio la Gambaccini ha spiegato che "mediante una delibera di Giunta Comunale era stato stabilito un intervento di supporto economico per i rom a cui in passato era stata concessa la residenza a Pisa. La somma per tale intervento è stata attinta dalla parte di deleghe specifiche del Comune di Pisa affidate a SdS per l'inclusione rom dalla precedente amministrazione, per un impegno triennale vincolato fino al 31/12/2019: abbiamo quindi trasformato in intervento sociale positivo una somma destinata demagogicamente all'inclusione. Lasciar vivere queste persone in maniera abusiva in mezzo al fango e nelle baracche non poteva certo rappresentare niente né di inclusivo né di sociale. Il mio impegno futuro sarà quello di monitorare coloro che hanno usufruito del bonus economico per allontanarsi dal campo occupato abusivamente".

L'ultimo intervento di sgombero al campo di Ospedaletto

Il primo passo sarà ora la bonifica ambientale. "Stiamo parlando - ha spiegato l'assessore Filippo Bedini - di quasi un ettaro di terreno con un enorme accumulo di rifiuti stratificato. Il cantiere parte da oggi, con l'area che sarà prima recintata da via delle Vacche fino a via Ragghianti, poi partirà la prima opera di valutazione e separazione dei rifiuti per vedere cosa si può differenziare. Sono già stati stanziati 300mila euro, risorse che ricordo sono un danno che nelle precedenti amministrazioni si è permesso che si verificasse. Immaginare ora i tempi e gli ulteriori costi è difficile, verrà fatta una stima sulla base di un primo intervento su una porzione di terreno". 

Il deputato leghista Edoardo Ziello ha sottolineato "l'attenzione del Viminale di Salvini su questo caso, che era uno dei dossier portati alla sua attenzione. E' di luglio la circolare ai prefetti per il monitoraggio dei campi nomadi, con la segnalazione di quelli più problematici. E una peculiarità Pisa la aveva: si trattava dell'uso di un'area adiacente a scopo di lucro, dove venivano stoccati e poi bruciati i materiali di scarto per recuperarne una parte. Una industria illecita, che abbiamo stroncato realizzando il muro di circa 60 metri che ha impedito un uso simile della zona. Una barriera anti-roghi, capace di resistere a tentativi di sfondamento, non certo un muro contro i nomadi". La barriera, composta da new jersey di tre metri, sarà smontata e riutilizzata per perimetrare il cantiere.

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La notizia dello smantellamento del campo di Oratoio è stata diffusa anche dall'ormai ex Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che su Facebook ha scritto: "La Lega al governo di Pisa, dopo anni di degrado e promesse mai mantenute dal Pd, ha sgomberato e demolito il campo rom più grande della Toscana, regione ex rossa dove nella prossima primavera ci prepariamo a vincere mandando anche qui a casa la sinistra". Allo stesso modo sono contenti della misura la presidente Federica Grassini e il direttore Federico Pieragnoli di Confcommercio Pisa: "Il campo illegale di Ospedaletto era totalmente incompatibile con il contesto commerciale e artigianale della zona. Da anni denunciavamo la gravità di questa situazione che rendeva impossibile il lavoro agli imprenditori e che richiedeva come unica soluzione il suo smantellamento definitivo. Ripristinare una situazione di legalità era doveroso e diamo atto al sindaco Conti di aver mantuenuto l'impegno preso".

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