L'ex sindaco Fontanelli condannato dalla Corte dei Conti
Ad essere finita sotto esame è una delibera del consiglio comunale risalente al 2005 che consentiva ai consiglieri di scegliere tra il gettone di presenza e l'indennità di funzione
La Corte dei Conti della Toscana ha condannato l'ex sindaco di Pisa, Paolo Fontanelli, 24 ex consiglieri comunali, due dirigenti e il direttore generale a risarcire il danno erariale subito dal Comune per una delibera del consiglio comunale del 2005 nella quale si incrementava l'indennità di funzione portandola da 671 a 800 euro mensili consentendo di poter scegliere tra questa e il gettone di presenza che veniva abbassato da 103 a 80 euro lordi.
I giudici hanno ritenuto illegittimo quel provvedimento spiegando che la trasformazione del gettone in indennità è possibile solo se essa non comporta ulteriori oneri all'amministrazione. Complessivamente il danno erariale contestato e per il quale ora si richieda la restituzione supera i 64 mila euro.
"Sono allibito - commenta in una nota Fontanelli, ex sindaco e ora deputato del Pd - dalla sentenza della Corte dei Conti, che trovo immotivata e contraddittoria, frutto di un'iniziativa mossa più da pregiudizio che dalla volontà di accertare i fatti".
L'ex primo cittadino critica soprattutto il criterio adottato nella sentenza "graduato delle responsabilità e degli oneri" in modo "del tutto arbitrario, prescindendo dalla responsabilità personale degli atti". "La delibera - spiega Fontanelli - non riguarda il compenso del sindaco, che è regolato per legge e del tutto indipendente dalla sua presenza alle riunioni del Consiglio. Quindi non è attribuibile al sindaco nessun ricavo economico da quella delibera. In conclusione, mi sembra che la Corte dei Conti si sia mossa più sull'onda dell'antipolitica che non su quella di una seria verifica della vicenda amministrativa. Per questo farò sicuramente appello, nei tempi previsti, e penso che sarà necessaria una riflessione di più ampio raggio sulla tutela dell'autonomia delle istituzioni localì".