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Cronaca Centro Storico / Via Giordano Bruno, 42

Distretto 42, la Difesa conferma il Progetto Caserme: paura sgombero

Il Ministero della Difesa ha comunicato al Demanio, in data 14 aprile, il suo interesse al mantenimento della ex caserma Curtatone in virtù del Progetto Caserme. Salterebbe così il passaggio a titolo gratuito del bene al Comune, ma la partita non è chiusa

Era attesa da tempo la decisione del Ministero della Difesa in merito alla destinazione futura dello stabile di via Giordano Bruno e alla fine è arrivata. In una comunicazione interna l'istituto ha comunicato al Demanio nazionale la sua intenzione di insistere sul Progetto Caserme, bloccando così la procedura di trasferimento del bene al Comune. Palazzo Gambacorti aveva effettuato la richiesta al Demanio di assegnazione gratuita in base al federalismo demaniale, procedura che dopo questo parere contrario avrà esito negativo. Il Demanio, proprietario dell'immobile, comunicherà ufficialmente il diniego nei prossimi giorni.

Una presa di posizione inconcepibile per i ragazzi del Municipio dei Beni Comuni. "Manifestiamo sdegno – spiega Fausto Pascali – perché il Ministero dichiara di dismettere caserme e ridurre la spesa, mentre a Pisa c'è la tendenza opposta, unico caso in cui si vuole costruire un nuovo polo militare. La nostra sarà la città della guerra?". Il Progetto Caserme è fermo dal 2007 e non sembra ci siano i mezzi per una sua reale percorribilità, perlomeno a breve termine: "Sono scadute le varianti urbanistiche, non ci sono manifestazioni di interesse, non sono certi né i tempi né i costi. Non saremmo a questo punto se l'Amministrazione avesse pronunciato una parola chiara sulle sue intenzioni".

La partita però non è ancora chiusa. Appena il Demanio comunicherà ufficialmente il no al trasferimento gratuito del bene il Comune potrà, entro 30 giorni, impugnare tale decisione e riaprire la procedura. Sarebbe un atto testimoniante la definitiva rinuncia al Progetto Caserme da parte dell'Amministrazione, e quindi, sperano i ragazzi del Municipio, un modo per tornare a discutere col Ministero della Difesa sulla destinazione d'uso dell'ex caserma. "Quello che succederà se non si impugna – affermano gli attivisti – sarà la chiusura dello spazio ed il suo nuovo abbandono per altri 10 anni. Auspichiamo che il Comune reagisca, possiamo studiare tanti modi per convivere in questo spazio".

Il Municipio teme che corollario della decisione del Ministero della Difesa sia la definitiva accelerazione delle procedure di sgombero. "I tempi per rifare le previsioni urbanistiche per la nuova caserma ad Ospedaletto non sono certamente brevi, per cui è esclusa l'urgenza dello sgombero. Noi continueremo con le nostre attività, ma stiamo in allerta: in un Paese dove un Ministero dichiara di utilizzare un bene abbandonato da 20 anni e un comune che preferisce operazioni onerose a trasferimenti gratuiti di immobili, può succedere di tutto".

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