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Cronaca

Lotta all'abusivismo commerciale, Confesercenti: "Bene i controlli alla Stazione"

L'associazione di categoria: "Qualcosa si sta muovendo, ma la strada è ancora lunga". Sulle attività della zona: "Alcune sono vere e proprie centrali di rifornimento dei venditori abusivi"

"In queste ultime settimane qualcosa si sta muovendo nella lotta al fenomeno dilagante dell’abusivismo commerciale e con le azioni dei giorni scorsi nei bazar della zona della stazione, si è messo finalmente il dito nella piaga. Ma la strada è ancora lunga". Questo il commento di Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti, all’intervento dei vigili urbani in alcune attività della zona che "di fatto - aggiunge - si sono trasformate in vere e proprie centrali di rifornimento dei venditori abusivi. Un fenomeno che noi abbiamo sempre denunciato fin dai tempi che la nostra sede si trovava in via Catalani, strada in cui gli abusivi addirittura pranzavano in una sorta di mensa pubblica prima di fare rifornimento. Azioni come quelle alla stazioni sono fondamentali per colpire l’intera filiera, anche se i venditori in città non sono certo scomparsi".

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Romoli vede comunque dei segnali di inversione di tendenza. "La lotta condotta negli ultimi anni contro l’abusivismo commerciale si è trovata spesso a fare i conti con la mancanza di uomini per applicare le leggi. Un esempio su tutti l’ordinanza antiborsone che, forse, avrebbe impedito i rifornimenti alla stazione se fosse stata supportata da un numero di uomini congrui per la sua applicazione. Crediamo che i controlli e le azioni non debbano, proprio in questo momento, venir meno".

"Al Duomo alcune zone -dice ancora il responsabile Confesercenti - sono tornate come prima in mano agli abusivi con le solite stenderie di merce contraffatta. Questo non può essere permesso. Ci auguriamo che le forze dell’ordine proseguano le loro azioni di contrasto che non possono limitarsi ai isolati blitz. I vigili urbani sono in prima linea in questa battaglia svolgendo uno dei ruoli che a loro compete e cioè sanzionare l’abusivismo commerciale. Ruolo che viene svolto non certo per fare un favore a qualcuno. Quando poi all’abusivismo si unisce la vendita di merce contraffatta, a questo punto siamo di fronte ad un reato penale che non può certo essere considerato semplice fenomeno folcloristico. Noi saremo sempre dalla parte della legge e contro chi non la rispetta".

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