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Cronaca

Cinque giorni di congedo per chi diventa papà nel 2019: c'è il primo via libera

La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento al ddl bilancio: qualche novità in vista anche per le donne in gravidanza

Dal prossimo anno i neo papà avranno diritto a 5 giorni di congedo, per la nascita dei figli. La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento al ddl bilancio che proroga anche al prossimo anno la misura e aggiunge un giorno, rispetto al 2018.
Piccoli passi in avanti: basti pensare che in Germania sono nove le settimane retribuite al 65% per i neo-papà, in Svezia quattordici al 76%, in Spagna più di due al 100% e in Francia 28, al 20%. 

Il congedo obbligatorio per i papà va chiesto - a meno di novità che non sembrano in vista - nei primi 5 mesi di vita del neonato. Quando nasce? Era stato introdotto per il triennio 2013-2015, e partiva da un solo giorno, che poteva essere esteso a tre sostituendo la madre. A fine 2015 era arrivata una proroga per tutto il 2016, che aveva portato a due i giorni di pausa obbligatoria dal lavoro. A fine 2016, con la legge di Bilancio per l'anno successivo, erano stati confermati per il 2017 i due giorni obbligatori più uno facoltativo, mentre si era previsto un raddoppio per il 2018. Nel 2018 i neo papà hanno potuto usufruire di 4 giorni di congedo obbligatorio.

Novità anche per le donne in stato di gravidanza

Novità anche per le donne che lavorano: chi vorrà (con via libera del medico) potrà rimanere al lavoro fino al nono mese, portandosi 'in dote' l'intero periodo di astensione di 5 mesi a dopo il parto. È quanto prevede un emendamento della Lega alla manovra dedicato alle politiche delle famiglia approvato dalla commissione Bilancio della Camera: sarà un'alternativa all'attuale sistema che impone invece l'obbligo di astensione (di uno o due mesi) prima della nascita del bambino.

Congedi maternità in calo

Nel nostro Paese per quel che riguarda le prestazioni di sostegno alla maternità, erogate nel 2017 dall'Inps, i fruitori del congedo obbligatorio (lavoratori dipendenti privati, Gestione Separata e lavoratori autonomi), nel 2017, sono stati 336.935 (-3,7% rispetto al 2016, pari a 12.958 unità); 222.118 fruitori hanno un'età compresa fra 30 e 39 anni, pari al 65,9% del totale. E' quanto emerge dal Rendiconto sociale 2017 dell'Inps, presentato questa mattina a Roma dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell'Istituto.

I beneficiari di congedo parentale sono risultati nel 2017 pari a 323.277, con un incremento del 3,7% rispetto al 2016. Con riferimento all'età, i beneficiari tra i 30 e i 39 anni e gli ultra quarantenni sono 290.802, con una crescita nel 2017 del 4,6%, pari a 12.836 unità. I fruitori degli assegni al nucleo familiare e degli assegni familiari sono stati 4.213.758 con una diminuzione rispetto al 2016 del 1,7%  pari a 73.673.

Inoltre nell'ambito delle prestazioni per la genitorialità le domande per il contributo frequenza asili nido sono state 108.054, mentre nei primi sei mesi del 2018 sono state 96.784. Tra quelle pervenute nel 2017 è stato accolto il 75,2% pari a 58.690. Per quanto attiene invece al cosiddetto bonus bebè, nel 2017 i fruitori sono stati 714.413 con un incremento del 57,1% pari a 259.652 rispetto al 2016. Con riferimento, infine, al premio una tantum di 800 euro per la nascita o l'adozione di minore, si registra al 31 dicembre 2017 un numero di domande pari 444.108 a fronte delle quali sono stati corrisposti 282 milioni di euro. Le domande, al 31 marzo 2018, sono state 125.654 per un importo di 94 milioni di euro.


 

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