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Cronaca

Uova, palloncini colorati e tanto affetto: è Pasqua anche per i bambini fuggiti dall'Ucraina

L'iniziativa della Caritas Diocesana ha raggiunto molte delle 75 famiglie fuggite dal conflitto e ospitate sul territorio pisano

Risate, corse, abbracci: a guardarli sembra che per loro la quotidianità non sia mai stata diversa da quella che si ritrovano a vivere da un mese o poco più a questa parte. Dietro di loro, con i bambini più piccoli in braccio, ci sono i genitori e i parenti più stretti, che li osservano con gli occhi di chi sa di aver salvato ciò che di più prezioso hanno. Tocca a loro, a noi, alle persone adulte far comprendere ai piccoli fuggiti dall'Ucraina martoriata dalle bombe che si può avere ancora fiducia nel genere umano. Che il prossimo, anche se sconosciuto e incrociato al termine di un viaggio disperato, intrapreso per salvarsi la vita, può regalare una speranza per il futuro. La Caritas Diocesana di Pisa, che dall'inizio dell'emergenza nell'est Europa ha accolto sul proprio territorio oltre 75 famiglie e decine e decine di minori, ha allestito un'iniziativa semplice ma molto colorata per allietare la Pasqua ai bambini ucraini.

"In meno di mezza giornata abbiamo realizzato questa mattinata di festa" racconta don Emanuele Morelli, direttore della Caritas Diocesana, con un bel sorriso. "Ieri abbiamo acquistato circa 120 uova e attraverso il passaparola abbiamo convocato tutte le famiglie fuggite dall'Ucraina per celebrare insieme la pace e la solidarietà". E così questa mattina, giovedì 14 aprile, sul sagrato dell'Arcivescovado don Morelli, insieme all'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, ha distribuito diverse decine di uova di cioccolata ai bambini e alle bambine che sono stati accompagnati dai parenti. A fare da traduttore per tutti c'era don Volodymyr Lyupak, sacerdote per l'esarcato apostolico dei cattolici ucraini di rito bizantino, arrivato nel territorio pisano oltre 12 anni fa.

Pasqua Caritas Pisa bambini ucraini 14 aprile 2022

"Le prime parole di Gesù risorto sono state 'Pace a voi'. E' lo stesso messaggio che rivolgo a voi e che tutti insieme gridiamo al mondo intero - ha esordito l'arcivescovo - la comunità ucraina ha stabilito forti radici sul territorio pisano e della sua arcidiocesi. Siamo tutti parte della stessa famiglia e il vostro dolore è lo stesso che stiamo vivendo noi, osservando le scene di dolore che giungono dalla vostra patria. La Pasqua porta con sé il messaggio della rinascita: oggi preghiamo affinché nella terra martoriata dalle bombe possa rinascere una pace duratura per tutta l'umanintà".

Tra una corsa dei bambini per accaparrarsi uno degli animali creati con i palloncini da Filippo e un uovo consegnato a una bambina, don Emanuele Morelli ha concluso: "C'è ancora bisogno di tanto sostegno per accogliere e ridare speranza ai profughi ucraini. Non deve calare l'attenzione nei confronti di un dramma epocale. La rete sociale ha aiutato la diocesi pisana a fare fronte a tutte le richieste di aiuto. La Caritas Diocesana inoltre è in attesa del via libera della Prefettura per aprire le porte di alcune strutture di sua proprietà, nelle quali potranno trovare alloggio circa 80 ospiti ucraini".

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