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Cronaca

Consumo di suolo: la provincia di Pisa prima in Toscana

Coldiretti Pisa segnala i dati riportati dall'ultimo rapporto Ispra: "La superficie agricola e forestale ha raggiunto il minimo storico, causa cementificazione e abbandono"

La provincia di Pisa al primo posto a livello regionale per consumo del suolo, davanti a Lucca e Firenze. Sono 64 gli ettari in più di terra 'rubate' alla campagna e al verde. Il 7,7% dell'area è ricoperta da case, palazzi, capannoni, strade, lo 0,34% in più rispetto ad un anno fa. Sono questi i dati messi in luce da Coldiretti, sull'analisi dell'ultimo rapporto Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

"Il territorio affoga - scrive l'associazione - perché la superficie agricola e forestale ha raggiunto il minimo storico, causa cementificazione e abbandono, che hanno reso la provincia più debole rispetto al rischio alluvioni e frane". "Gli effetti di una gestione sbagliata del territorio - spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Pisa - sono ancora più evidenti quando le piogge si fanno insistenti. La siccità, che ha reso i terreni duri e quasi impermeabili, ha solo aggravato la salute del nostro suolo che è sempre meno. Non è solo una questione di tombini ostruiti, che rappresentano un elemento di una problematica di gestione più ampia, degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Il tutto spesso aggravato anche a monte dall'assenza di una politica forestale e di gestione del reticolo idrografico".

Prosegue Filippi: "Rispetto al 2015, nella nostra provincia, si è verificato un’accelerazione del consumo del suolo pari a 64 ettari che si traduce in un consumo pro-capite di 448 metri quadrati per abitante con un incremento di 2 metri rispetto all’anno prima. Occorre accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da alcuni anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. Dobbiamo continuare a difendere il nostro patrimonio agricolo dandogli un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con sconvolgimenti sempre più intensi e frequenti".

A livello comunitario si muove la task force formata da ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food e WWF e altre 500 associazioni promotrici di 'People4Soil', che ha aderito al network europeo Salvailsuolo.it e ha lanciato un appello rivolto alla Commissione Europea, che fa riferimento all’obiettivo delle Nazioni Unite di fermare il degrado di suolo a livello globale entro il 2030. "Ecco perché - conclude Aniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa - serve una legge contro il consumo del suolo: per tutelare i cittadini ed il nostro futuro della nostra terra e del nostro paese".

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