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Cep, la Lega Nord cacciata di nuovo: "Non ci fermeremo davanti a vili minacce"

Duramente contestati, come già avvenuto sabato scorso, i militanti della Lega Nord che avevano allestito un banchetto per la raccolta firme contro l'accoglienza dei profughi alla ex Polveriera. "C’è un allarme legato alla scarsa democrazia" dice il consigliere Borghi

Ancora una protesta questa mattina nel quartiere del Cep da parte dei centri sociali e famiglie in emergenza abitativa. Come già avvenuto sabato scorso, la storia si è ripetuta anche stamani nel corso della raccolta firme della Lega Nord contro la decisione di accogliere i profughi alla ex Polveriera.

“Il clima di tensione a Pisa è ormai alle stelle e la libertà di manifestazione del pensiero non è assolutamente tutelata. Nonostante le forze di polizia fossero presenti ed abbiano fatto il possibile per difendere l’incolumità dei presenti, l’iniziativa si è dovuta sospendere  dopo pochi minuti per non mettere a repentaglio l’incolumità dei presenti - afferma Susanna Ceccardi, portavoce della Lega Nord a Pisa - questo non è giusto per nessuno, se non si condivide l’iniziativa nel merito si può decidere di non firmare oppure fare altre raccolte firme, di certo non si può usare la violenza per impedire agli altri di manifestare il proprio pensiero come accade nei regimi totalitari. Continueremo a raccogliere firme, a fare iniziative, a diffondere idee, non solo per affermare nel merito la bontà delle stesse, ma anche per dimostrare alla città, alla Toscana e ai cittadini per bene che non ci fermeremo davanti alle vili minacce di chi non ha niente da proporre ma vuole soltanto distruggere”.

“Questo clima di odio e violenza contro i militanti del nostro movimento è intollerabile - sottolinea Claudio Borghi, consigliere regionale della Lega Nord - in Toscana la libertà di pensiero deve essere garantita come in tutte le altre realtà italiane, le istituzioni non possono tollerare che ci siano città in cui si permette sistematicamente a dei facinorosi di impedire iniziative legittime del secondo partito democraticamente eletto. Chiediamo ufficialmente al prefetto, al sindaco e alla magistratura di intervenire prontamente per ristabilire un clima di pacifico confronto e di tutela verso gli esponenti del nostro partito. Il sindaco in particolare - prosegue Borghi - deve poter consentire ai suoi cittadini che vogliano firmare le nostre petizioni di poterlo fare in tranquillità, senza essere aggrediti dai soliti esponenti dei centri sociali. Gli ultimi episodi di violenza a Pisa dimostrano che in città c’è un allarme legato alla scarsa democrazia, questo è preoccupante e non più lungamente tollerabile”.

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