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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Green Pass, la circolare del Viminale: ecco quando gli esercenti possono controllare il documento d'identità

Dopo le polemiche e la confusione nel meccanismo di verifica della certificazione verde, il Viminale cerca di fare chiarezza: obbligo di controllo del Green Pass, check del documento in caso di violazioni

E' arrivata nella serata di ieri la circolare del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che chiarisce le modalità di verifica della certificazione verde Covid-19 da parte dei titolari dei locali in cui è previsto l'obbligo dal 6 agosto scorso. Il ministro aveva sottolineato che saranno i titolari a dover controllare che i clienti abbiano il Green Pass, anche se "non potranno chiedere loro la carta d'identità. Non si può pensare che l'attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia", perché ciò "significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, che è garantire la sicurezza". Dunque una sorta di buco nei controlli che, come annunciato, è stato colmato con una circolare.

''Riguardo al possesso delle certificazioni verdi e al loro utilizzo occorre precisare che le vigenti disposizioni individuano due diverse successive fasi. La prima consiste nella verifica del possesso della certificazione verde da parte dei soggetti che intendono accedere alle attività per le quali essa prescritta. Tale prima verifica ricorre in ogni caso e proprio in ragione di ciò è configurata'' come ''un vero e proprio obbligo a carico dei soggetti ad essa deputati'' si legge nella circolare del Viminale firmata dal capo di Gabinetto Bruno Frattasi.

''La seconda fase'', viene spiegato nel testo, ''consiste nella dimostrazione da parte del soggetto intestatario della certificazione verde della propria identità personale mediante l'esibizione di un documento d'identità''. ''Si tratta - precisa il Viminale - di un'ulteriore verifica allo scopo di contrastare i casi di abuso o di elusione delle disposizioni. Diversamente dalla prima'', questa verifica ''non ricorre indefettibilmente'' come dimostra ''la locuzione 'a richiesta dei verificatori'''. ''La verifica dell'identità della persona in possesso della certificazione verde ha natura discrezionale ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione medesima. Tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme come ad esempio quando appaia manifesta l'incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione'' precisa inoltre la circolare.
Dunque gli esercenti hanno l'obbligo di chiedere il Green Pass, ma non il documento, che può comunque essere richiesto, a discrezione, in caso di palese violazione.

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