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Immigrazione, dal Darfur a Marina: c'è tanta voglia di un lavoro

Nell'ambito delle giornate della Protezione Civile si è parlato anche della situazione degli immigrati in Toscana e in provincia di Pisa, dove sono presenti 154 extracomunitari provenienti dalle aree sub-sahariane

Si è tornato a parlare del fenomeno della migrazione ieri pomeriggio a Pisa, nell'ambito delle Giornate della Protezione Civile, con il convegno “Gestione dei migranti in Toscana: modelli di gestione e prospettive”, al quale sono intervenuti il vicesindaco Paolo Ghezzi, la dottoressa Badalassi della Questura di Pisa, la dottoressa Sargentini della Regione Toscana, l’architetto Stefania Renzulli del Dipartimento di Protezione Civile, il dottor Paolo Prosperini del Centro Nord-Sud. Insieme hanno descritto, da punti di vista diversi, il quadro della gestione dei migranti che ha interessato negli ultimi mesi, con carattere di emergenza, il nostro paese.

Il progetto di distribuire i migranti divisi in piccoli gruppi su tutto il territorio regionale, di coinvolgere nella gestione gli enti territoriali e le associazioni di volontariato, di dividere i compiti tra Prefetture (procedure e convenzioni) e Regione (strutture ed indicazione dei soggetti che possono intervenire) è risultato vincente. Una soluzione che il Governo ha adottato dopo il rifiuto della Toscana di accogliere nell’ex campo di Coltano, come aveva fatto a  Manduria, tutti i migranti assegnati alla regione, soluzione che ha garantito il superamento senza grossi problemi della prima fase, quella dell’emergenza, salvaguardando tutti gli aspetti umanitari.”L’immigrazione significa dolore e paura sia per chi arriva che per chi accoglie - ha detto la giornalista Susanna Cressati - l’esperienza toscana ha dimostrato che questa regione è ancora una terra civile”

I migranti sono stati ospitati in  Provincia di Pisa in 25 siti: attualmente sono presenti 154 cittadini extracomunitari provenienti dalle aree sub-sahariane. Quasi tutti hanno richiesto il permesso di soggiorno umanitario, valido sei mesi. Ai lavori del convegno hanno assistito anche i 12 migranti ospiti nel centro di Marina di Pisa, gestito dalla Croce Rossa. A loro nome è intervenuto Mustafà, cittadino del Darfur, la moglie e i 5 figli rifugiati in Ciad. Ha raccontato la sua esperienza e quella dei suoi compagni.”Nella struttura di Marina stiamo bene, non abbiamo problemi particolari e vi ringraziamo. Siamo stati accolti bene anche a Lampedusa. Drammatica è stata invece la traversata e molto difficile la situazione in Africa. Più difficile nel Darfur che in Libia. Ringraziamo tutte le istituzioni che ci hanno accolto, adesso vi chiediamo di aiutarci ad inserirci, a trovare un lavoro”

“La richiesta di questi uomini - ha detto il vicesindaco Paolo Ghezzi - è la sfida della seconda fase dell’accoglienza, quella che abbiamo di fronte: passare dall’emergenza all’inserimento. Affrontare i problemi della lingua, della casa, del lavoro garantendo percorsi certi e dignitosi”.

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