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Cronaca

Anziani: convegno sulla gestione dei pazienti dopo una caduta

Esperti dell'Aoup illustreranno il percorso orto-geriatrico per la gestione multidisciplinare del paziente, dal soccorso alla riabilitazione

Il 7 maggio a Pisa, all'ex Convento dei Cappuccini in via dei Cappuccini 4 con inizio alle 8.30, si terrà il convegno dal titolo 'Il percorso orto-geriatrico: dal triage in Pronto soccorso alla riabilitazione'. I responsabili scientifici sono il professor Fabio Monzani, direttore della Sezione dipartimentale di Geriatria e il professor Michele Lisanti, direttore dell'Unità operativa di Ortopedia e traumatologia 1 dell’Aoup.

Si tratta di un evento di area vasta poiché partecipano numerosi professionisti dell'Aoup, insieme al direttore sanitario, e dell'Asl Toscana nord-ovest, attivamente coinvolti nel percorso orto geriatrico che, attraverso simposi e tavole rotonde, si confronteranno sul presente e sul futuro di questo percorso assistenziale nella nostra realtà.

Nei Paesi occidentali la popolazione anziana è in costante aumento, in particolare per quanto riguarda i cosiddetti 'grandi anziani' (età >80-85 anni). In questi soggetti le fratture di femore rappresentano una delle cause più frequenti di ospedalizzazione, perdita di autonomia e mortalità a breve termine. Questo tipo di frattura, e più in generale le fratture dell'anziano, sono strettamente correlate alla fragilità, cioè alla ridotta capacità di reagire di fronte ad aventi acuti per una ridotta riserva funzionale, dovuta a problematiche di varia natura (sanitaria, sociale, economica, ecc.).

Il rischio di frattura di femore raddoppia ogni decade dopo i 50 anni e, nel 95% dei casi, tale evento riguarda soggetti in età geriatrica. Per questi motivi, a partire dagli anni '80, hanno iniziato ad affermarsi esperienze di gestione interdisciplinare dei pazienti con frattura di femore, in particolare tra geriatri ed ortopedici, da cui il nome di Ortogeriatria, con lo scopo di ridurre al minimo le complicanze, la permanenza in ospedale, la mortalità a breve e lungo termine. Numerosi studi hanno dimostrato la superiorità di questo approccio multidisciplinare rispetto alla gestione mono specialistica del paziente anziano fratturato, soprattutto nei pazienti con decadimento cognitivo.

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