Coronavirus, i contagi tornano a crescere: "Conviviamo col virus. Via le mascherine "
Mauro Pistello, direttore dell'Unità operativa di Virologia dell'Aoup, rassicura sull'andamento dell'epidemia
Da qualche giorno il trend che aveva dominato gran parte dei mesi estivi si è invertito: il numero dei nuovi casi giornalieri positivi al Covid è in salita, con un quadro disomogeneo da regione a regione ma che, in linea generale, presenta questa tendenza. In Toscana nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.883 nuovi casi, e più nello specifico la variazione settimanale segnala un +57,2% con l'incidenza che si attesta sui 245 casi ogni 100mila abitanti. "D'altronde siamo di fronte a un virus delle vie respiratorie, è bene tenerlo sempre presente quando ci troviamo a commentare le varie ondate che si sono susseguite nel corso degli ultimi due anni e mezzo" sottolinea Mauro Pistello, direttore dell'Unità operativa di Virologia dell'Aoup.
"Ciò significa che l'andamento dei casi segue un percorso stagionale. Tra la fine dell'estate e l'inizio dell'inverno è logico attendersi un rialzo, così come nel passaggio tra l'inverno e la primavera. Se andiamo a vedere lo storico delle ondate, al netto di brevissimi picchi estemporanei, il Covid ha avuto esattamente questo andamento. E questo deve farci guardare con ragionevole ottimismo alle prossime settimane". Secondo il professor Pistello "risulterà decisiva la copertura vaccinale e naturale che la stragrande maggioranza della popolazione ha sviluppato. Più o meno tutti siamo entrati a stretto contatto col virus e il nostro corpo ha imparato a combatterlo. La dimostrazione è il bassissimo numero di ricoveri ospedalieri: i vaccini hanno centrato l'obiettivo, ovvero proteggere dalle forme gravi della malattia".
A tutti gli effetti adesso si deve parlare di "convivenza normale con il Covid, come per qualsiasi altro virus conosciuto e studiato dalla medicina" spiega Pistello. "E' utopistico e sbagliatissimo ambire all'eradicazione completa di questo Coronavirus. C'è e resterà a lungo, ma questo non significa che dovremo vivere per sempre con l'ombra delle restrizioni. Anzi, penso che sia arrivato il momento di abbandonare del tutto l'obbligo delle mascherine in tutti i luoghi e in ogni ambito. Contro le varianti adesso predominanti, anche questo presidio ha ormai una valenza soltanto simbolica. Chi è fragile o sente la necessità di indossarla, è giusto che la porti. Ma è corretto eliminare ogni tipo di oblbigo".
Una misura che, secondo il professor Pistello, "rafforzerebbe anche la percezione dell'importanza del vaccino. Per prevenire le forme gravi e diminuire la velocità di circolazione del virus è cruciale la vaccinazione, nient'altro. Adesso siamo alle prese con le quarte dosi, o quinte per i soggetti fragili: questi ultimi, insieme agli over 60 e alle donne in gravidanza, sono fortemente invitati a sottoporsi alla somministrazione. Sono i soggetti maggiormente a rischio in caso di contagio". Per tutto il resto della popolazione "la buona norma sarebbe procedere alla quarta dose una volta trascorsi sei-otto mesi dall'ultima dose ricevuta, oppure dalla guarigione".
"Mi preme molto insistere sul tema della vaccinazione - conclude Pistello - perché se oggi è possibile parlare di convivenza con questo virus, è proprio grazie alla ricerca scientifica che a tempo di record ci ha fornito lo strumento essenziale per combattere la malattia. E sempre grazie al vaccino possiamo dire addio alle mascherine e, spero nel minor tempo possibile, anche al sistema di tracciamento e all'eccessivo ricorso ai tamponi".