Studenti in corteo: a Pisa la protesta contro la 'Buona Scuola' di Renzi
Circa un centinaio di giovani studenti ha sfilato per le vie del centro per manifestare la loro contrarietà alla 'Buona Scuola' di Renzi, affrontando e discutendo delle criticità della riforma per provare a costruire un'alternativa
Riparte la contestazione alla riforma della 'Buona Scuola' targata Renzi, questa volta organizzata dall'Officina-Unione degli Studenti Pisa. Insieme ad altre 50 piazze italiane oltre un centinaio di manifestanti ha criticato il provvedimento del Governo, "presentato come una riforma partita dal basso ma che in realtà ha coinvolto poco più di 6000 studenti, quando più di 100mila ragazzi sono invece scesi in piazza da quest'autunno per contestarla". E' così partito un corteo questa mattina da Piazza Guerrazzi che ha attraversato le vie del centro, per passare davanti alle scuole, il Provveditorato ed il Comune, terminando davanti la scuola paritaria di Piazza Santa Caterina. Qualche disagio alla circolazione.
Alla porta della scuola privata è stato affisso un cartello rosso con il messaggio dei manifestanti, e cioè la necessità di una legge nazionale sul diritto allo studio, che assicuri "un sistema scolastico umano, per finanziamenti reali al pubblico e non al privato". Infatti fra le tante critiche al modello sostenuto dalla 'Buona Scuola' gli studenti rilevano che "gli obiettivi del Governo in materia di istruzione non segnano alcuna discontinuità con le politiche che hanno compromesso il comparto della formazione negli ultimi anni, anzi da quanto si legge vengono consolidati i processi di apertura ai privati, di competitività attraverso meccanismi di valutazione punitiva, di sottofinanziamento del sistema. Ancora una volta risulta assente un ragionamento strutturale ed espansivo su diritto allo studio e welfare studentesco".
Nessuna deroga al patto di stabilità per le Province, con edilizia scolastica ferma; scuola-impresa, con organizzazione votata al sistema produttivo e non alla formazione delle persone; fondi alle Università su competitività e non per garantire libertà nella ricerca e nella didattica. Questi ed altri temi sono così stato trattati nell'assemblea pubblica finale in Piazza Santa Caterina, a chiusura della giornata di protesta.
