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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Crisi alla cooperativa sociale Axis, una lavoratrice licenziata: "Senza stipendio da mesi"

L'azienda conta circa 100 addetti, 50 sono impiegate nelle pulizie. Mancano 300mila euro di crediti, possibili esuberi e critiche sulla gestione del lavoro

Una cooperativa sociale, nata per creare opportunità di lavoro, che licenzia. E' il paradosso che si sta verificando in città presso l'Axis, dove lavorano circa 100 persone, gran parte delle quali socie, il 30% in condizione di svantaggio e difficoltà. Una situazione delicata, dove a pagare sono e possono essere soggetti deboli, soprattutto donne. Per questo ieri mattina, 23 ottobre, una ormai ex lavoratrice, sostenuta dalla delegazione pisana del movimento 'Non Una di Meno', ha voluto accendere i riflettori sul caso con una conferenza stampa in via dei Cappuccini.

L'Axis sta vivendo una crisi dove da mesi si parla di esuberi. "Almeno 4 - racconta Renata - fra cui me, dopo 15 anni passati in azienda". L'Axis è una cooperativa sociale, nata nel 1990, di tipo B. Ha quindi duplice natura: da un lato impresa a tutti gli effeti, che può svolgere attività commerciali, artigianali, industriali od agricole; dall'altro lo scopo sociale, il fine principale dell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Secondo la legge (d.l. 460/1997), come riporta il sito della cooperativa, "può vantare anche lo stato di onlus, organizzazione non lucrativa di utilità sociale".

Attualmente l'impresa ha problemi finanziari, dimostrati dal mancato pagamento di alcune mensilità di stipendio. "C'è un ritardo di due mesi - conferma il presidente della cooperativa Davide Nesti - legato alla crisi di un nostro storico cliente, in procedura concorsuale, che ci deve circa 300mila euro. Una situazione, comunque, che stiamo cercando di risolvere nel più breve tempo possibile". Mancano quindi gli introiti di un committente di lavori, da qui la riorganizzazione del settore delle pulizie dell'azienda, con la relativa trattativa che comporterebbe tagli al personale, questo composto da circa 50 lavoratrici.

Uno stato di difficoltà che si intreccia con la storia lavorativa dell'attuale ex dipendente, che aspetta la lettera con le motivazioni scritte del licenziamento. Le prime frizioni fra lei e l'azienda risalgono a fine 2010. "L'Axis - spiega Renata - si trovò ad avere un debito nei confronti dell'Erario di 334mila euro di Iva non versata (il capitale sociale è di circa 250mila euro, al 1° trimestre 2012 erano 87 i dipendenti ndr), motivo per cui era necessaria una contribuzione straordinaria dei soci. Ero ancora socia al tempo, e chiesi ulteriori spiegazioni insieme ad altri 37 soci. Nella busta paga di novembre 2010 mi furono tolti 500 euro per contributo volontario, volontà che non ho mai espresso". Il contrasto sfocia nell'allontanamento dalla posizione di socia della lavoratrice da parte del CdA, per aver "presentato dati sensibili e non veritieri della cooperativa" e aver "arrecato danni gravi alla cooperativa e fomentato dissidi e disordini tra i soci". Seguirà anche un primo licenziamento, poi rientrato.

Le critiche mosse nel tempo riguardano anche la gestione del lavoro: "Tempi stretti per effettuare le pulizie, programmazione confusa e arbitraria, dotazioni tecniche non idonee. Più il non rispetto delle ore minime previste e il non pagamento degli assegni familiari. Aspetti che gravano sulla vita quotidiana, familiare e professionale" racconta Renata. Per la lavoratrice la responsabilità della situazione resta a capo della cooperativa: lo scopo sociale ed i rapporti con gli enti istituzionali avrebbero dovuto garantire una solidità diversa. E' anche a loro che chiede chiarezza.

Le ragioni così espresse nella mattina di lunedì hanno avuto una fugace concretizzazione in un faccia a faccia con la dirigenza in via dei Cappuccini, ma il dialogo è apparso subito impossibile fra le parti. La preoccupazione dell'azienda è rivolta alla sopravvivenza della cooperativa, con la controversia sul tavolo dell'Ispettorato del Lavoro e della Cgil.

"Capisco la rabbia della lavoratrice - ha detto il presidente Davide Nesti – con lei ci siamo incontrati più volte, le sono state formulate due proposte di lavoro che sono state rifiutate. L'iniziativa di protesta è stata presa all'insaputa delle organizzazioni sindacali, non sono questi i modi per affrontare la questione. La situazione è problematica, stiamo tutelando il percorso in atto, nei tempi e modi della legge, per il bene e nel rispetto dell'azienda e dei lavoratori. Il contesto è quello dove da un lato ci sono tagli alle cooperative sociali, e dall'altro un settore molto competitivo dove si devono seguire le esigenze di mercato, altrimenti non si lavora. Spero che la vicenda non sia strumentalizzata".

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