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Cronaca

Crisi energetica e guerra in Ucraina: "Scenario devastante per imprese e famiglie"

I vertici di Confcommercio Provincia di Pisa lanciano l'allarme sull'aumento dei costi in bolletta

"Shock energetico, raddoppio dei prezzi dei prodotti agricoli e guerra in Ucraina: un mix esplosivo che potrebbe costare fino a 2.200 euro in più in media per ogni famiglia toscana". Cita i dati dell'Irpet il presidente di Confcommercio Provincia di Pisa Stefano Maestri Accesi per mettere in luce uno scenario "potenzialmente devastante per i consumi delle famiglie, con inevitabili ricadute sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi". "Siamo angosciati dalla guerra in Ucraina e dalla sofferenza che sta portando a migliaia di persone, ma allo stesso tempo non possiamo non considerare il suo impatto sul tessuto economico. Il conflitto rischia di aggravare una situazione già critica per famiglie e imprese, portando un ulteriore salasso in particolare per i consumi di luce, riscaldamento e carburante, per i quali è previsto un aumento medio a famiglia di 464 euro all'anno, che si sommano agli incrementi dei costi dell'energia non dipendenti dalla guerra".

"Le preoccupazioni maggiori per le imprese - precisa Maestri Accesi - riguardano l'aumento dei prezzi delle materie prime, gas e petrolio, di cui la Russia è un'importante esportatrice, con il rischio di alimentare un'inflazione che potrebbe salire di 3,5 punti e impennarsi fino all'8% in caso di un aumento del prezzo dei prodotti agricoli. Secondo le stime Irpet inoltre l'isolamento della Russia andrebbe inoltre a portare una riduzione di 0,6 punti percentuali sul Pil toscano, e a soffrirne sarebbero i settori più esposti alla domanda russa: industria dei macchinari e comparto della moda, oltre ad aziende meccaniche industria del mobile e generi alimentari".

"Siamo molto preoccupati per questo ulteriore shock che alimenta una situazione già drammatica per le imprese del territorio, già provate da due anni di pandemia" afferma il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. "Dopo il Covid non sentivamo assolutamente il bisogno di una guerra che arrivasse a minacciare le speranze di ripresa di imprenditori che da mesi sopportano sacrifici di ogni tipo per tenere in piedi le proprie aziende e attività".

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