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Cronaca

Crisi per l'industria manifatturiera: altri tre mesi in rosso

La Camera di Commercio denuncia ancora un trimestre in rosso per l'industria pisana. Tutti gli indicatori in terreno negativo, tengono gli ordini esteri (+0,5%)

Secondo i dati diffusi dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio, continua la fase recessiva dell’industria manifatturiera pisana. Dopo il -3,2% del periodo gennaio-marzo, il secondo trimestre registra una flessione produttiva di 1,8 punti percentuali. Il dato è apparentemente migliore, nel confronto con il primo trimestre locale e nazionale, ma deve però essere inquadrato all’interno di una fase negativa in atto ormai da 9 mesi.

Un dato che desta particolare apprensione è quello relativo agli ordinativi, passati da 67 a 56 nel giro di un solo trimestre. Unico dato che mostra una sostanziale tenuta risulta quello degli ordinativi esteri (+0,5%): una conferma di come, all’interno di un quadro marcatamente depressivo, i mercati esteri continuano ad essere l’unica ancora per il settore industriale pisano nonostante le difficoltà. Anche sul versante occupazionale i numeri confermano il permanere di condizioni piuttosto critiche.

Per il terzo trimestre 2012 il clima di fiducia delle imprese manifatturiere pisane non mostra segnali di miglioramento. Due crisi tra loro molto ravvicinate cominciano infatti ad avere un effetto negativo, probabilmente di tipo strutturale, sia sul versante dei consumi che su quello dei piani di investimento di famiglie ed imprese. Per questo, le attese mostrano un continuo deterioramento. Tra tutti gli indicatori è la produzione a segnare il dato peggiore, con un saldo tra coloro che
prevedono un miglioramento e coloro che prevedono un peggioramento dell’attività, che passa da - 6 a -10 punti percentuali. Anche le attese relative all’andamento della domanda, interna ed estera, e dell’occupazione, continuano a peggiorare.

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