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Cronaca

Crollo e la protesta delle case popolari: "Faremo sentire il nostro disagio alle istituzioni"

Dopo il distacco del soffitto del 13 gennaio a Sant'Ermete il comitato di quartiere chiede risposte e rilancia le manifestazioni

Spiegazioni. E fatti. Il Comitato Sant'Ermete si è ritrovato stamani, 13 gennaio, in via Bronzetti, dove nelle prime ore di oggi un pezzo di soffitto è crollato dentro una casa popolare. Si prospetta un nuovo periodo caldo per le rivendicazioni sul fronte dell'abitare, con i residenti organizzati che annunciano prossime azioni di protesta se il prossimo Consiglio Comunale del 18 gennaio non darà risposte chiare sullo stato della situazione, fra morosità e realizzazione dei nuovi alloggi.

Intanto, c'è la situazione della famiglia di Hossain da risolvere, che dopo il distacco è preoccupato: "Mia figlia di 8 anni si è accorta del crollo - racconta - quando stamattina si è alzata per andare in bagno ed ha trovato i calcinacci a terra, così mi ha chiamato. Sono rimasto spaventato e nervoso. Ora ho paura a restare qua". Originario del Bangladesh, in Italia da oltre 20 anni, lavora nella ristorazione. Nel 2014 gli fu assegnata una casa in emergenza abitativa, sempre a Sant'Ermete. Nel 2018 fu trasferito una prima volta: "La casa era come questa, più piccola" ricorda Hossain. "Oggi sono venuti prima i Vigili del Fuoco, hanno tolto le parti più pericolanti del soffitto, poi è venuto il tecnico Apes a controllare. Devo vedere cosa verrà certificato. Mi hanno detto che potrei uscire, ma dove posso andare con la mia famiglia? Aspetto che mi dicano cosa fare". 

L'ultima interlocuzione fra Comitato Sant'Ermete ed amministrazione è dell'ottobre scorso. Una settimana fa l'assemblea dei residenti ha deciso di tornare a farsi sentire presso le istituzioni competenti, date le ultime preoccupanti novità: "Il cantiere per i 39 più 33 alloggi è fermo per un contenzioso - spiega Simone del Comitato - e sono lavori partiti nel 2016. Un anno e mezzo di incontri, per pianificare i primi trasferimenti, e poi abbiamo visto smontare le impalcature a dicembre; è stato un brutto colpo. E nessuno ci ha spiegato niente fino a lunedì, con le ditte di traslochi che venivano mandate dalle famiglie... di fatto a illuderle". C'è poi la questione pagamento delle more degli affitti: "Era stato deciso il congelamento delle morosità, ma da novembre sono arrivate le richieste di pagamento con tanto di riferimenti a possibili pignoramenti. Ci dicono che sono solo atti formali... e intanto con il maltempo ci sono sempre maggiori problemi di abitabilità. Non possiamo più stare in silenzio".

Se quindi dal prossimo Consiglio Comunale non emergeranno indicazioni chiare sullo stop ai pagamenti e sulla ripartenza dei lavori "cominceremo ad inviare esposti in Procura, faremo blocchi in tutta la città, estenderemo lo sciopero dell'affitto a tutte le case popolari. Viviamo nel disagio, se le istituzioni non ci ascoltano dovremo fare pressione perché lo sentano anche loro".

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