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Cronaca

Daspo urbano e abusivismo, gli ambulanti: "Un marchio per i nostri prodotti"

La comunità senegalese di ambulanti si oppone al provvedimento che potrebbe adottare il Comune e, con l'aiuto di Africa Insieme e Rebeldìa, lancia alcune proposte per regolarizzare la vendita e il fenomeno dei 'parcheggiatori abusivi'

No al daspo urbano. Sì a un percorso "che porti alla fuoriuscita dall'illegalità di alcune nostre posizioni". E' questo il pensiero espresso dell'associazione dei venditori e delle venditrici ambulanti-Senegal Mbolu (Senegal Insieme, ndr) di Pisa in merito alla modifica del Regolamento della Polizia Municipale per applicare in città le disposizioni previste dal decreto Minniti. Questa mattina, lunedì 13 novembre, si è svolta infatti una conferenza stampa in piazza Santa Caterina alla quale erano presenti anche esponenti di Africa Insieme e di Rebeldìa. "Invece di giocare la campagna elettorale sulla pelle dei venditori ambulanti - ha detto Sergio Bontepelli di Africa Insieme, rivolgendosi al Comune di Pisa - sediamoci intorno ad un tavolo e troviamo insieme delle soluzioni". 

Si parte dalla contrarietà al daspo urbano. "Sappiamo che è una legge nazionale - afferma Abdou Faye, rappresentante dell'associazione dei venditori e delle venditrici ambulanti-Senegal Mbolu - ma non tutti i Comuni hanno deciso di applicarla. Tra questi c'è però Pisa: saremo multati ed allontanati dalla possibilità di guadagnare quei pochi spiccioli che ci permettono di pagare affitti e bollette e di vivere con dignità". Abdou vive in Italia dal 2005 e fino al 2012 ha lavorato come magazziniere e come operaio in una fabbrica metalmeccanica. "Poi - racconta - ho perso il lavoro. Come me ci sono molte altre persone: ci siamo ritrovati a vendere oggetti nelle piazze e nei parcheggi della città. Per noi è l'unico modo per provvedere alle nostre necessità e non finire per strada".

Le associazioni hanno quindi lanciato alcune proposte per tentare di 'regolarizzare' il commercio ambulante e il fenomeno dei parcheggiatori abusivi. "Per quanto riguarda i parcheggi - spiega ancora Bontempelli - chiediamo di creare dei 'team' che forniscano aiuto a chi deve sostare, come reperire monete e aiutare nell'uso dei parchimetri. Un'attività che già di fatto esiste e che quindi va regolarizzata. Inoltre la presenza di questi team dà anche più sicurezza alle persone che parcheggiano ad esempio quando cala il buio". 

"Per quanto riguarda la vendita ambulante - afferma invece Serena Fondelli di Rebeldìa - chiediamo invece che vengano rilasciate nuove licenze e che vengano concesse nuove postazioni nei mercati cittadini. Chiediamo anche modifiche alle strade in cui è permessa la vendita ambulante: il regolamento comunale vieta infatti la vendita nel centro storico, ma è chiaro che per vendere un prodotto a qualcuno è necessario incontrare i reali compratori, siano essi turisti o residenti".

 

Nei prossimi mesi verrà inoltre lanciato un 'marchio' da applicare ai prodotti in vendita. "Si chiamerà 'Abusif' - dice Sergio Bontempelli - ma sarà abusivo solo nel nome. L'idea è infatti quella di evitare la diffusione di oggetti contraffatti: invece di commercializzare borse, occhiali e vestiti di marca saranno venduti prodotti caratterizzati dal marchio 'Abusif'. Sarà l'unico marchio che nasce dalla piazza e dalle strade di Pisa: un vanto per l'intera città, un suo prodotto tipico e orginale". "Per realizzare l'iniziativa - conclude Serena Fondelli - nelle prossime settimane lanceremo una campagna di crowdfunding".

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