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Dal cemento alle aree verdi, Filippeschi e l'urbanistica: "Si è costruito meno del previsto"

Il primo cittadino Marco Filippeschi rende noti e commenta i dati sull'urbanistica pisana, dichiarando che si è sempre preferito riqualificare piuttosto che costruire. A conferma i 18.710 ettari di superficie comunale contro l'aggregato urbano di 2.450

Si ritorna a parlare di cementificazione e urbanistica, punti in cui l'amministrazione Filippeschi è stata più volte attaccata con l'accusa di privilegiare un po' troppo il cemento a discapito delle aree verdi. Questa volta il primo cittadino rende pubblici i dati e, con numeri alla mano, dichiara che il suo operato ha favorito sempre le necessità di Pisa, dove oltre le nuove costruzioni si son recuperate e riqualificate aree industriali importanti come Porta a Mare e le colonie di Calambrone. La superficie totale del comune di Pisa è 18.710 ettari mentre l'aggregato urbano è di 2.450, il 13 %, le aree agricole e quelle del parco sono l’87% del totale mentre in corso ci sono opere per 308 ettari che corrispondono a poco più del 50% della possibilità di edificare.

"I numeri dicono chiaramente quello che è successo - commenta Marco Filippeschi - la prima notizia sul consumo di suolo a Pisa è che ad oggi si è costruito meno di quanto prevedeva e permetteva il piano urbanistico del 1998, predisposto dall’allora Giunta Floriani con assessori Parigi, Bini e D’Amico. La seconda è il mantenimento della compattezza dell’aggregato urbano. Abbiamo privilegiato il recupero e di tutto quello che è stato costruito la metà della superificie è impiegata per aree a verde e parcheggi. In molti casi la superficie permeabile è aumentata, come a Boccadarno dove l'area dell'ex-Motofides è stata bonificata e ora è il bacino porto. Le eccezioni sono state per l'Ospedale nuovo a Cisanello e per le aree produttive ai Navicelli e a Montacchiello. Dove abbiamo attirato imprese che portano lavoro".

Dall'amministrazione spiegano che nel 1997 le famiglie nel territorio erano 39.720 e la previsione per il 2007 era di averne 39.852, mentre in realtà salirono a 43.302 già nel 2010. Nel 1998 si diceva che 10 anni dopo sarebbero servite 2.900 abitazioni in più, di cui 700 alloggi recuperati e 2.200 nuovi. In quegli anni l’abitazione media era di 120 metri quadri e se si moltiplica 2900 x 120 si hanno 348 mila metri quadri utili-lordi di nuova edificazione residenziale. L'attuale amministrazione comunale poteva dunque realizzare 420 mila metri quadri per costruire nuove abitazioni.

Nel 2001 l'allora sindaco Paolo Fontanelli varò il regolamento urbanistico che prevedeva di costruire per 315 mila metri quadri. Dal 2001 al 2013 si è costruito 215.680 metri quadri di SUL che rappresentano il 51% dei 420 mila che si potevano realizzare rispetto a quanto previsto dal '95. Sempre 2005, fu infatti fatta la variante per permettere il recupero delle Colonie e il Terzo Polo del Litorale con la realizzazione di 600 alloggi a Calabrone per la residenza che portano la SUL a 420 mila metri quadri.

"Questi sono i numeri che permettono una discussione seria sulla questione - ha concluso l’assessore Fabrizio Cerri -  e che ci consentono di dire che a Pisa non c’è stata e non ci sarà alcuna 'colata di cemento'. Per chi poi volesse fare confronti con altri Comuni, come quelli dell’area pisana o con i capoluoghi toscani, la situazione diventerebbe ancora più chiara".

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