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Cronaca

Debiti della Stazione Leopolda: "Dobbiamo pagare il canone 2018 da 100mila euro"

L'associazione 'Casa della Città Leopolda' ha lanciato una raccolta fondi, spiegando i motivi del ritardo nel pagamento

Il 'buco' di bilancio della Stazione Leopolda deriva da un mancato contributo del Comune di Pisa nel 2013, che oggi incide in larga parte sui circa 100mila euro che l'associazione gestrice deve a Palazzo Gamacorti, risorse che rappresentano il canone di locazione 2018 della struttura. E' questa la spiegazione che la 'Casa della Città Leopolda' ha fornito circa la propria posizione finanziaria, una situazione debitoria che insieme al sottoutilizzo è uno dei motivi che sorrengono l'intenzione dell'amministrazione Conti a riconvertire la struttura da centro eventi ad un mercato coperto

Per riuscire a pagare quanto dovuto è stata lanciata nei giorni scorsi la raccolta fondi online 'Salviamo la Leopolda' si produzionidalbasso.com. Al momento sono stati donati poco più di 2mila euro (è attivo anche un Iban, si può trovare sulla pagina Facebbok). La scadenza non è lontana: "Il Comune di Pisa - si legge nel testo della campagna - ha formalmente chiesto alla Leopolda di saldare entro il 15 marzo 2019 il canone concessorio 2018 di 103.594,13 euro. Il debito è dovuto al mancato stanziamento del contributo comunale del 2013, che ha determinato un ritardo di un anno nel pagamento dei successivi affitti (il canone 2013 fu saldato con il contributo 2014 e un pagamento a differenza, il canone 2014 con il contributo 2015 e così via). Se non rispetteremo la scadenza il sindaco ha annunciato di voler trasformare la Leopolda in un mercato". Specifica l'associazione: "Le donazioni saranno integralmente utilizzate per saldare il canone di affitto 2018. Qualora la cifra necessaria non fosse raggiunta il denaro sarà restituito".

Su Facebook l'associazione ha specificato che "la convenzione per la gestione della Leopolda prevede un canone annuale a favore del Comune di circa 100mila euro. Essendo una cifra non sostenibile alla luce delle attività svolte, il Comune di Pisa ha erogato fino al 2018 un contributo annuale di circa 80mila Euro. Tale importo non è mai stato percepito effettivamente ma sottratto al canone. L'associazione 'Casa della Città Leopolda' ha regolarmente versato la differenza di 20mila euro fino al 2017". E ancora: "Queste informazioni sono sostenute da atti formali. Sostenere che la Leopolda ha percepito i contributi senza pagare i canoni è semplicemente falso. Aggiungiamo che in passato il Comune non aveva mai emesso ultimatum accettando il pagamento dei canoni con un anno di ritardo".

Lo sforzo attuale quindi è quello di pagare quanto richiesto dal Comune, per poi chiedere all'ente di "promuovere un percorso di riprogettazione della Leopolda, costruendo con la cittadinanza e le sue espressioni organizzate un nuovo quadro progettuale ed economico che possa consentire di mantenere l’attuale vocazione della struttura". Una possibilità, anche mediana rispetto il mercato coperto, è anche quella di "accogliere il mercato settimanale dei produttori agricoli locali". Chiude la raccolta fondi l'appelo finale: "Non possiamo togliere alla città questo spazio. Possiamo invece decidere di renderlo ancora più bello, insieme".

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