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Cronaca Centro Storico / Via Giordano Bruno, 42

Distretto 42: il 14 giugno decadono i sigilli. Riapertura più vicina?

Una questione burocratica fa decadere il sequestro, di fatto liberando il cancello dai sigilli. A giorni è comunque attesa le decisione nel merito del Tribunale di Pisa sul ricorso allo stesso provvedimento. Il Municipio spera in una rapida riapertura

"Il tribunale ha inviato presso il mio studio un'ordinanza che dispone la cessazione della misura di sequestro dello stabile sito in via Giordano Bruno entro le ore 24 del 14 giugno con restituzione all'avente diritto, a causa del tempo trascorso fra la misura suddetta e la fissazione dell'udienza, dovuto alla irregolarità della notifica a tre dei quattro ricorrenti. Nel merito il ricorso è stato discusso questa mattina (mercoledì 11 giugno) per ciò che attiene al ricorrente regolarmente avvisato nei termini, e quindi la decisione sulla legittimità del provvedimento di sequestro stesso arriverà nei prossimi giorni".

E' questa la laconica nota che l'avvocato Tiziano Checcoli, che rappresenta il Municipio dei Beni Comuni nel ricorso al sequestro eseguito il 22 aprile scorso, ha girato quest'oggi agli attivisti, aprendo scenari finora del tutto inattesi. Se infatti i ragazzi del Municipio auspicavano una riapertura in tempi brevi, ecco che una mano involontaria può dargliela la burocrazia: i sigilli verranno tolti a causa dei ritardi nella notifica dell'udienza preliminare di stamani, udienza che per l'appunto doveva riesaminare il provvedimento che invece viene a decadere. Un'ironia della sorte che, seppure non accelera direttamente la riapertura della ex-caserma, di certo rimette al centro l'urgenza di un incontro fra gli interessati al destino dello stabile.

Distretto 42: le foto dello sgombero

Quello che il Municipio ha sempre richiesto è un tavolo di trattativa con Amministrazione, Demanio e Ministero della Difesa. Il percorso sembrava potersi aprire già a partire dalla data dello sgombero, con il Sindaco che nel pomeriggio del 22 aprile incontrava una delegazione degli occupanti ed auspicava un dialogo posivito per la riapertura e l'utilizzazione dello spazio a scopi sociali. Il 16 maggio Filippeschi inoltrò al Ministero la richiesta di concessione del bene del Municipio, mentre il 23 maggio scadevano i termini per chiedere il riesame della concessione a titolo gratuito dell'edificio, senza che l'opportunità venisse raccolta. "Perché – si chiedono gli attivisti – l'Amministrazione non ha ancora convocato il tavolo di confronto tra l'associazione 'Pisa Meticcia' e il Ministero della Difesa? A che punto è la vicenda? Quali le prospettive?".

Decaduti i sigilli resta incerto il destino della caserma Curtatone, ma dopo i segnali di apertura e distensione seguiti allo sgombero sembra difficile che intervengano nuove richieste di chiusura giudiziaria del cancello, quantomeno nell'assenza di nuove azioni di occupazione. Il grande assente sembra sia proprio quel dialogo invocato più volte da entrambe le parti. "La giustizia faccia pure il suo corso – concludono dal Municipio – ma la politica torni subito all'opera. Il 14 giugno è vicinissimo". 

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