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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Defibrillatori obbligatori nei campi sportivi: termine spostato al 1 ottobre 2016

La Commissione Sanità ha dato il via libera alla modifica della legge che obbliga le società, gli enti e le associazioni che gestiscono impianti sportivi a dotarsi di defibrillatori e personale formato. Proroga di un anno per adeguarsi

La nuova versione della legge prevede l'obbligo alla dotazione di defibrillatori semiautomatici esterni solo sugli impianti sportivi, con una semplificazione burocratica. Spiega il presidente della Commissione Sanità Scaramelli (Pd) che "l'obbligo scatta solo sugli impianti sportivi e risponde alla volontà della Regione Toscana di ridurre l'incidenza dei ritmi defrillabili quale causa di decessi attraverso l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici. A differenza di quanto previsto nel vecchio testo normativo la nuova legge non prevede per i gestori produzione e invio di documentazione, ma solo la tenuta, presso l'impianto, del fascicolo contenente il materiale relativo al defibrillatore".

Al momento il testo approvato non vincola il servizio sanitario all'effettuazione della formazione del personale, demandado tale questione a corsi privati. L'eventualità di una gestione diretta da parte delle asl del servizio di formazione del personale è al vaglio della Commissione, che intanto è voluta intervenire con il provvedimento per evitare un vuoto normativo: il precedente termine per l'adeguamento era infatti al 1 ottobre 2015, mentre la modifica varata sposta la data di uniformazione per le società al 1 ottobre 2016.

L'unico a votare contro la modifica in Commissione è stato il capogruggo Lega Nord Manuel Vescovi. "Siamo ovviamente d’accordo sulla presenza di questi strumenti salvavita negli impianti sportivi - ha dichiarato - ma riteniamo sbagliato aver fissato un nuovo termine per l'adeguamento alla normativa. Inoltre pensiamo che sia più giusto e logico che i fondamentali corsi di formazione riservati a coloro che useranno questi strumenti debbano essere tenuti dalle Asl ed ovviamente essere totalmente gratuiti".

Il testo approvato per il consigliere ha "lacune, anche la questione multe per gli inadempienti ci sembra eccessiva, considerando che il tema riguarda migliaia di piccole società che hanno budget ridottissimi. E' per questi motivi che ho deciso di votare no, rilevando che potrebbe essere addirittura d'ostacolo alla giusta presenza dei defibrillatori a bordo campo".

Molto critico il dott. Maurizio Cecchini, cardiologo dell'Univesità di Pisa e presidente dell'associazione CecchiniCuoreOnlus: "Questa proroga di ulteriori 12 mesi comporterà la morte statisticamente prevedibile di circa 100 persone toscane sui campetti di calcio, nelle palestre, nelle piscine. Il conto è presto fatto: muoiono di morte improvvisa un abitante su 1000 ogni anno. Siamo 3.600.000 Toscani e quindi in un anno ne moriranno 3.600; di questi almeno un centinaio negli impianti sportivi, come ogni statistica mondiale riporta. In Italia negli ultimi sei anni sono morti sui campetti 592 ragazzi sotto i 18 anni. Uno ogni tre giorni".

Una gestione della questione che tocca vari aspetti, prosegue Cecchini indignato: "Avete votato con il peggior spirito di bottegai, sollecitati da associazioni sportive che dicono di non poter sostenere il prezzo di 1000 euro per comprare un DAE. Avete sempre ostacolato la formazione all'impiego dei DAE da parte delle associazioni di volontariato, con cavilli brurocratici che non avete intenzione di rimuovere. Avete richiesto l'accreditamento presso la Regione delle associazioni che gratuitamente svolgono tali corsi, ma non avete ancora deliberato i criteri di accreditamento, dopo anni dalla Legge Balduzzi. Avete sempre favorito chi di questi corsi ha fatto un business, con costi che vanno dagli 80 ai 120 euro a persona, cercando di impedire che associazioni di volontariato ed Onlus tenessero gratuitamente tali corsi nelle scuole, nelle fabbriche, nelle associazioni sportive, nei circoli ricreativi. Vergogna".

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