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Cronaca

Acquedotto Mediceo: "Altro che demolizione, meriterebbe restauro e valorizzazione"

A commentare la proposta del sindaco Conti è il Gruppo d'Intervento Giuridico onlus

Continua a far discutere l'idea, contenuta nel bilancio di mandato del sindaco di Pisa Michele Conti e lanciata dall'assessore all'Urbanistica Massimo Dringoli, di demolire una parte dell'Acquedotto Mediceo per permettere la costruzione della tangenziale nord-est, una proposta che ha sollevato un vespaio di polemiche.
A commentare è il Gruppo d'Intervento Giuridico onlus, associazione ecologista di Cagliari che opera in via autonoma, su segnalazione di associazioni, comitati, singoli cittadini. "La nostra attività - si legge nella presentazione - è improntata all’utilizzo dello 'strumento diritto' per difendere il territorio e le sue valenze ambientali, naturalistiche, paesaggistiche, archeologiche, storiche e culturali dagli attentati che quotidianamente vengono portati avanti da speculatori, inquinatori e, purtroppo, da amministratori pubblici insensibili, poco accorti o, addirittura, conniventi".

L'associazione ha inoltrato specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione provvedimenti riguardo "l’incredibile quanto assurdo progetto del Comune di Pisa di demolire ovvero rimuovere due o tre arcate del monumentale Acquedotto Mediceo".

L’istanza è stata inviata al Ministero per i Beni e Attività Culturali, alla Regione Toscana, alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa, al Comune di Pisa. E' stata inoltre informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa.

"Il monumentale Acquedotto Mediceo, purtroppo parzialmente in stato di degrado, è un bene culturale - sottolineano dal Gruppo d'Intervento Giuridico - qualsiasi intervento non autorizzato che comporti degrado e/o demolizioni anche parziali è sanzionato penalmente. L’imponente monumento meriterebbe ben altra cura, restauro e valorizzazione".

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