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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Licenziamenti Misericordia, ex dipendenti senza liquidazione: "Abbiamo mutui e bollette da pagare"

Dopo la bufera che ha investito l'Arciconfraternita pisana, cinque lavoratori licenziati denunciano il rimpallo di responsabilità tra la stessa Misericordia e l'Inpdap

Una lunga e dolorosa vicenda che continua ad avere strascichi soprattutto per i lavoratori. Stiamo parlando della Misericordia di Pisa, la cui storia, tra debiti accumulati e commissariamento, ha segnato una brutta pagina della cronaca cittadina. Oggi sono cinque ormai ex dipendenti, vincitori di concorso pubblico a cavallo tra gli anni '80 e '90 con gestione previdenziale Inpdap, a prendere la parola per denunciare il difficile momento che stanno vivendo.

"Con i licenziamenti dell'ottobre 2013, già discutibili nei metodi di selezione, la nostra unica entrata è stata l'indennità di disoccupazione da 8 a 12 mesi - affermano Luca Rosellini, Luca Lotti, Roberto Barsacchi, Simone Matteucci e Davide Monari - da fine 2014 siamo senza alcun tipo di reddito in attesa del nostro TFS ovvero la liquidazione per i dipendenti pubblici a gestione Inpdap". "I 27 mesi entro cui l'ente Inpdap deve erogare la liquidazione sono passati, il TFS non ci viene corrisposto, per l'ente pensionistico siamo sempre a lavorare - sottolineano - così inizia il nostro continuo peregrinare tra gli uffici della Misericordia e quelli dell' Inpdap che a tutt'oggi continuano a rimpallarsi il problema".

"Negli anni - sostengono ancora - abbiamo pagato la nostra liquidazione ed ora rivendichiamo il diritto a percepirla. A meno che il problema sta nel fatto che essendo lavoratori a gestione Inpdap, vincitori di concorso pubblico, non potevamo essere licenziati. Allora dovremmo avere la possibilità di essere ricollocati presso altri enti come già avvenuto nella nostra città per altri lavoratori. Di certo non è pensabile attendere la riscossione della liquidazione al normale raggiungimento dell'età pensionabile ancora molto lontana negli anni".

La richiesta va così diretta al commissario della Misericordia di Pisa, al direttore dell'Inpdap, all'amministarzione comunale: intervenire e risolvere nel più breve tempo possibile i problemi burocratici. "Dietro la burocrazia ci sono famiglie che devono pagare mutui, bollette, mandare i figli a scuola - concludono i cinque ex lavoratori dell'Arciconfraternita - chiediamo solo i nostri soldi per andare avanti o se ci spetta un nuovo posto di lavoro, perchè dopo avere prestato servizio venticinque/trent'anni nella Misericordia aiutando gli altri, a tutt'oggi nessuno ci aiuta".

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