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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lavoro, senza stipendio per mesi: ex dipendenti denunciano l'azienda

Debiti per oltre 200mila euro, cambi di nome sospetti e denunce alla Guardia di Finanza e all'Ispettorato del Lavoro. I Cobas, insieme agli ex lavoratori della 'Panificio Bolognese', denunciano la vicenda che vede come creditori gli ex dipendenti

Una vertenza lunga anni, segnalazioni e denunce cadute nel vuoto, con mesi di stipendi arretrati mai riscossi per un debito totale da 200mila euro. Gli ex dipendenti della 'Panificio Bolognese' hanno denunciato l'azienda alla Guardia di Finanza con un esposto datato 24 giugno 2015. Si sono rivolti anche all'Ispettorato del Lavoro. Adesso la questione è giunta sul tavolo dei Cobas di Pisa, che insieme a Francesco Auletta di Ucic-Prc hanno voluto rendere pubblica la vicenda insieme agli stessi lavoratori.

Sono proprio loro a spiegare che a dover riscuotere sono una 50ina di persone, ma sono rimasti in 15 a sostenere ancora le proprie pretese contro l'azienda, titolare di 5 punti vendita in città più la fornitura di numerosi altri esercizi. In loro rappresentanza c'erano Graziano Morelli, Stefano Terreni, Giulia Marcheschi, Klajdi Jani e Julius Demijeri. L'accusa mossa all'azienda è quella di aver posto in essere varie condotte di sfruttamento del loro lavoro senza rispettare i diritti dei lavoratori, usando peraltro i soldi dell'azienda per acquisti privati non facenti parte dell'attività d'impresa.

"Ci sono vari casi in città - afferma Federico Giusti dei Cobas - un'illegalità diffusa che diventa ingiustizia. In questo caso sono segnalati stipendi non pagati o comunque pagati ad acconti, in contanti e mai regolari, senza contributi, con sfruttamento di migranti e irregolari, gente in cassa integrazione che poi lavora o viene coperta da altri straordinari. Questi lavoratori non hanno ancora ricevuto risposte, siamo qui a chiedere alle istituzioni coinvolte di far luce sul caso. Anche la Coop, la principale committente dei prodotti del panificio, vorremmo che prendesse posizione su questa vicenda che è già ampiamente conosciuta, un segreto di Pulcinella".

"Proprio in queste ore la società - incalza Giusti - ha di nuovo cambiato nome, ora si chiama 'Futura Bolognese srl'. E' chiara la volontà di fuggire ai creditori ed ai propri doveri". L'azienda ha cambiato più volte statuto e ragione sociale nel corso degli anni, chiudendo e riaprendo con stessi proprietari e dotazioni di personale. Nel 2010 dalla ditta individuale 'Panificio Bolognese di Benzi Andrea' si è passati a 'Panificio Bolognese srl'. Nel marzo 2012 si passa a 'Pandolci Bolognese srl'. A maggio 2015 ancora cambio a 'Il Panificio Bolognese srl', con indicato capitale sociale di 1 euro. Medesima cifra della nuova società, iscritta alla Camera di Commercio il 13 ottobre 2015 con il nome appunto di 'Futura Bolognese srl'.

"I problemi gravi sono cominciati con il trasferimento della produzione da via la Nunziatina al capanno in via Ravizza a Ospedaletto nel 2010" spiega Graziano Morello, che era il responsabile commerciale. "C'era tanto lavoro fino a quel punto, con oltre 60 dipendenti. Con la nuova situazione ed il passaggio alla srl si sono accumulati i ritardi dei pagamenti, con i conti disastrati nonostante le ottime vendite". Per effettuare l'ampliamento di produzione è stato necessario un finanziamento. Giusti: "C'è un prestito da 400mila euro di una banca, prestito che stride dato che il capitale sociale dell'allora società era di circa 120mila euro. Poi l'affitto del capannone non viene pagato e subirà diversi sfratti". 

Nel 2012 subentra nella gestione uno studio commerciale di Pontedera specializzato nell'aiuto di imprese in difficoltà. Prosegue Morello: "C'erano ora una 30ina di dipendenti. Si ritratta coi fornitori più grandi per mantenerli, ma si taglia verso quelli più piccoli, con seguente riduzione di personale. Gli stipendi adesso vengono pagati, ma dopo alcuni mesi lo studio commerciale viene cambiato e si ritorna ai ritardi. Io ebbi così una discussione col titolare. Venni licenziato a breve per scarso lavoro e il giorno dopo c'era già un altro al posto mio".

Gli ex lavoratori si sono sentiti abbandonati, anche dal sindacato, la cui vertenza non ha portato risultati. Ma promettono battaglia: "Faremo un esposto alla Procura". Federico Giusti dei Cobas: "Faremo iniziative, anche in consiglio comunale, per tenere alta l'attenzione". Auletta: "Le istituzioni preposte facciano i dovuti controlli, si faccia chiarezza".

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