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Cronaca

Seminavano il panico a bordo dei treni: sgominata una baby gang

Quattro episodi ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. I ragazzini strappavano con violenza lo smartphone dalle mani dei malcapitati

Una vera e propria baby gang che entrava in azione sui treni regionali del pisano, rubando soldi e cellulari ai pendolari della linea Pisa - Firenze.
Il gruppetto, composto da due fratelli macedoni e un italiano, tutti minorenni all'epoca dei fatti (nel frattempo uno di loro ha compiuto 18 anni), è stato individuato dalla Polizia Ferroviaria Toscana, con la collaborazione della Polfer di Pisa, grazie alla visione delle immagini della videosorveglianza presenti a bordo dei treni e nelle stazioni dove si erano registrati i vari episodi.

Quattro i colpi riconducibili alla banda tra maggio e settembre 2017:

- a maggio i tre avevano rapinato una donna nella stazione di San Frediano (Cascina), causandole, oltre al danno economico del telefono sottratto, lesioni guaribili in 25 giorni, in quanto la vittima, alla quale i ragazzini avevano strappato con violenza lo smartphone, era stata strattonata e trascinata per terra lungo il binario, riportando cosi un trauma facciale;

- ad agosto un'altra pendolare, salita sul treno diretto a Firenze alla stazione di Pontedera, era stata avvicinata dal più giovane della gang che, approfittando della fermata di San Romano, le aveva strappato di mano con violenza e velocità lo smartphone, scendendo poi subito dal treno;

- infine a settembre, tra le stazioni di Cascina e Navacchio, stessa sorte era toccata ad un ragazzo minorenne italiano che la baby gang aveva adocchiato a bordo di un treno regionale. Anche al giovane venne rubato il telefonino, così come successe pochi giorni dopo, sempre su un treno regionale, ad una cittadina orientale.

Così dopo aver visionato i filmati e aver delineato l'identikit degli autori delle rapine, la Polfer è riuscita ad identificare i tre giovani, che agivano insieme pianificando il loro operato. Prima infatti effettuavano una supervisione del convoglio e, dopo aver individuato la vittima isolata e senza testimoni, attendevano l’arrivo del treno in una stazione lungo la linea (possibilmente non presenziata da personale delle forze dell'ordine e/o delle ferrovie) e agivano con rapidità e con una suddivisione ben distinta dei ruoli: due pali, che osservavano l’eventuale presenza di testimoni e per un eventuale supporto se la vittima avesse reagito, ed un terzo complice che eseguiva materialmente il furto.

I tre ragazzi sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria.

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