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Cronaca

Dichiarazione di Valeria Antoni sul furto alla caserma della Polizia Municipale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
Ci sono operazioni immobiliari che a Pisa vengono da sempre vendute come un successo di questa amministrazione: il "People Mover" che vede un aumento dei costi ancora prima di iniziare, le "Stallette" sul cui futuro gravano inchieste anche giudiziarie, il "Porto di Pisa" in cui una semplice passeggiata sui moli rende l’idea dell’insuccesso, ma fra quelle che maggiormente bruciano c’è la Sesta Porta.
Il MoVimento 5 Stelle ha da sempre messo in guardia  su questa operazione, poiché trasformava il Comune da ente  che deve gestire la mobilità  in agente immobiliare ed infatti i risultati non sono mancati, dal buco di 9 milioni di euro, alla causa con Ingv, alle proteste degli agenti di polizia municipale che rivendicavano il diritto alla sicurezza sul luogo di lavoro. 
Infatti questa inelegante palazzina in stile moderno è stata riadattata con fatica a caserma di Polizia Municipale. A fatica perché più che di una caserma si tratta di un centro direzionale, più adatto a ospitare uffici che a essere un presidio per attività operative, anche nell’immaginario collettivo la parola caserma indica quantomeno un edificio difensivo. 
Un edificio invece che dimostra ancora una volta  l’inadeguatezza della sua funzione: apprendiamo infatti che due balordi sono riusciti ad introdursi, nella notte fra il 23 e il 24 dicembre, al suo interno, con il semplice uso di un cacciavite, per rubare i pochi spiccioli delle macchinette del caffè.
Questo centro direzionale ha dimostrato più volte di essere inadeguato nella funzione forzata di caserma, a partire dalla cella di sicurezza, al posizionamento del cablaggio per l’adsl che ricordiamo ha ritardato i lavori dato che era stato dimenticato, agli ascensori che portano direttamente al piano rendendo semplicissimo il girovagare da un reparto a un altro, all’ingresso promiscuo con gli spogliatoi per accompagnare persone tratte in stato di fermo. Quale altra arrampicata sugli specchi dovremo ancora sentire per giustificare questa inutile spesa compiuta dall’amministrazione comunale e venduta come un successo a fronte di evidenti disastri?
L’abbiamo sempre definita la caserma di Barbie per il fatto di essere contenuta nelle volumetrie e inadatta alle esigenze della Polizia Municipale e ancora una volta abbiamo la dimostrazione che l’uso di caserma sia un cambio di destinazione d’uso necessario solo a chi l’ha voluta e costruita, non certo ai cittadini che l’hanno loro malgrado pagata. Speriamo solo che non se ne accorga il Vernacoliere, altrimenti i cugini livornesi ci sbeffeggiano per qualche mese!
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