Moschea: dopo le dichiarazioni di Salvini si accende la polemica
A prendere posizione i consiglieri regionali pisani del Pd e l'ex sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. Diritti in Comune: "Conti si dimetta"
Fa discutere la presa di posizione di Matteo Salvini sulla realizzazione della moschea a Pisa. Dichiarazioni a cui sono seguite quelle dell'europarlamentare leghista, Susanna Ceccardi, che si è detta "pronta ad incatenarsi" per impedire la realizzazione del luogo di culto.
Sulla vicenda prende posizione Diritti in Comune che chiede le dimissioni del sindaco, Michele Conti. "Salvini - scrive in una nota la forza politica - ha una evidente e conclamata allergia per lo stato di diritto e la nostra Costituzione, lui preferisce sequestrare i migranti ed evitare i processi. Per questo non stupisce la sua uscita contro la realizzazione di un luogo di culto a Pisa per la comunità islamica. Una dichiarazione eversiva dopo la sentenza del Tar che condanna la condotta discriminatoria del Comune di Pisa". Secondo Diritti in Comune "Salvini persevera nell'incitare l'amministrazione comunale a violare il diritto della comunità islamica a realizzare il proprio edificio di culto nel terreno di sua proprietà, riversando odio su di essa. Con questa uscita Salvini blinda così Conti, dopo le bacchettate ricevute anche dalla Ceccardi, e chiarisce ancora una volta a chi deve rispondere il sindaco di Pisa. Insomma nessuna questione urbanistica, ma puro furore ideologico razzista e islamofobo".
Ad intervenire anche i consiglieri regionali del PD, Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni. Mazzeo parla di "ennesimo imbarazzante della Lega sulla pelle dei cittadini. Ancora una volta siamo di fronte a un sindaco che su tutte le scelte più importanti che riguardano la città è commissariato sia dalla coordinatrice regionale sia dal segretario nazionale del suo partito. A questo punto Michele Conti ha la possibilità di alzare la testa e mostrare di avere l'autonomia e l'autorevolezza per continuare a guidare Pisa oppure di dichiarare ufficialmente la nostra città come colonia di Cascina, Milano e Roma. Quanto al merito della vicenda - prosegue Mazzeo - ho sempre pensato e detto che le sentenze non si commentano ma si rispettano mentre Salvini e Ceccardi, come ha dimostrato anche col viaggio in Spagna in piena emergenza Covid, si sentono evidentemente al di sopra della legge, delle regole e delle sentenze".
Andrea Pieroni mette nel mirino soprattutto la Ceccardi suggerendole di "rileggersi l’articolo 19 della Costituzione che garantisce a tutti il diritto di esercitare, in privato o in pubblico, il culto, purché ciò avvenga nel rispetto della legge e del buon costume. Così, mentre il sindaco Conti incontra l’Imam aprendo al dialogo, la Ceccardi potrà riflettere sull’ipocrisia di voler bloccare la realizzazione di un edificio di culto. E non ci venga a dire che lo fa per difendere la civiltà cristiana occidentale, che sta a cuore anche a me. A tal proposito, nel mentre sarà 'in catene', si rilegga il versetto di Luca 6,31: 'Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro'. E’ una regola d’oro".
"La vicenda della moschea - scrive invece Alessandra Nardini in una nota - rende chiaro il quadro della destra: Salvini si sente il vero dominus di Pisa, la Ceccardi interpreta il ruolo del suo scomposto megafono e Conti viene considerato solo un esecutore che deve obbedire. Ecco perché, dopo che il Sindaco ha aperto a un confronto con la Comunità islamica, Salvini lo ha prontamente bacchettato, garantendo che, al di là delle sentenze, la moschea non si farà e gli impegni elettorali saranno rispettati e svelando così che la vicenda ha poco di pisano: la città è diventata il campo di scorribanda per gli atti dimostrativi cattivisti della Lega nazionale. Sarà interessante vedere se Conti avrà un sussulto di dignità di ruolo, come mi auguro, o farà marcia indietro. La verità è che hanno raccontato un sacco di bugie, mettendo in campo un pasticcio da incompetenti da cui non sanno come uscire e vincolando la moschea e lo stadio hanno compromesso anche quest'ultimo e la riqualificazione del quartiere di Porta a Lucca. Pisa è una grande città, ha una storia plurisecolare di modernità e di apertura e merita decisamente di meglio rispetto a una classe dirigente sciatta, livorosa, che la riduce a una bandierina-feticcio nel proprio Risiko dell'odio".
A prendere posizione anche l'ex sindaco di Pisa, Marco Filippeschi. "Ci voleva la dichiarazione fuori-legge di Salvini per chiarire che l'ostruzionismo alla realizzazione della Moschea, fatta contro ogni moralità e diritto e in disprezzo della sentenza di un Tribunale. Si tratta di un'istigazione all'illegalità e della messa sotto tutela del Sindaco. Ora è più chiaro come, su una questione di tanta importanza, Parlamento e Governo debbano essere coinvolti. Non bastano l'impegno della comunità Islamica discriminata, né i pronunciamenti della Chiesa pisana e toscana, né quello di tanti cittadini volenterosi. Anche la buona politica deve mantenere i suoi impegni e far vincere i principii costituzionali e i valori democratici".